  16/03/2009 08:25 |
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Parenti vittima minacciano linciaggio
E' stato rilasciato il pirata della strada che ha confessato di aver investito e ucciso Igino Cecchi, 58 anni. L'incidente è avvenuto mercoledì sulla Casilina, alla periferia di Roma. S.F., 50 anni, elettrauto, sposato con due figli, ha ammesso tra le lacrime di esser scappato per paura. Ma il gip ha ritenuto di denunciarlo a piede libero, poiché non esiste il pericolo di reiterazione del reato. I parenti della vittima chiedono giustizia.
Prima l'investitore ha negato d'essere stato lui ad investire la sera dell'11 marzo il 58enne anni in via Fontana Candida. Ma di fronte agli agenti della polizia municipale ha ceduto e ha ammesso la sua responsabilità.
"Ci ha detto - spiega uno degli investigatori della polizia municipale dell'VIII Gruppo - non sono stato io". Poi però si è messo a piangere, ha ammesso la sua responsabilità e spiegato che aveva intenzione di costituirsi perché non dorme da tre giorni e non sentiva la coscienza a posto".
Famiglia vittima: "Vogliamo giustizia"
"Ringraziamo Dio e ringraziamo la polizia municipale per aver trovato il responsabile dell'uccisione di Igino. Adesso vogliamo giustizia, la vera giustizia". Sono queste le prime parole pronunciate tra le lacrime dalla moglie filippina di Igino Checchi. La donna, Leonor Florentin, di origine filippina da 30 anni in Italia era sposata con la vittima da 21 anni. Insieme al nipote, al fratello, la sorella e la cognata della vittima si sono presentati nella sede dell'VIII gruppo della polizia municipale non appena appresa la notizia del fermo del pirata della strada.
tgcom |
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