LABIRINTISMO: MOVIMENTO ARTISTICO-LETTERARIO
E VISIONE ESTATICO-CONOSCITIVO-TERAPEUTICA DELL'ARTE
Il Labirintismo non è solo una corrente artistico-letteraria, ma è un modo di concepire la vita attraverso l’arte. Dato che l’uomo moderno si è inevitabilmente arroccato nel proprio labirinto interiore, impastoiato dal male di vivere, l'arte deve porsi come mezzo conoscitivo e terapeutico per far uscire l’io dal labirinto. Lo scrittore, il poeta, il pittore, il fotografo, il filosofo, lo psicologo, il pedagogo, l'attore e l’artista, nonchè l’uomo comune sono ormai schizoidi e dissociati, irresoluti "Ulisse", incalzati dai propri sommovimenti interiori. E’ la "deiezione dell’esserci" a porre l’uomo in una prospettiva priva di referenti fisici e possibilisti, in un’attesa stagnante ed anulare, incarnazione di un’esistenza perennemente delusa, le cui dimensioni spazio-temporali conducono irridentemente al nulla. La solitudine e l’incomunicabilità rendono l’uomo moderno monade: rispetto al tempo cronologico o tempo di produttività, l’arte deve rivolgersi all’istante dalla coscienza.
La vita è, infatti, un mondo chiuso, anulare e delirante fra i ricordi, oppresso da un senso di clausura che nasce dall’isolamento e dallo spazio ambiguo che viene percepito come qualcosa di soffocante in cui l’orizzonte, inoltre, appare sull’orlo di due voragini, quella del dedalo esterno (o mondo), quella del dedalo interno (o io).
La perdita della superficie affronta l’ineluttabilità della morte soppesando incommensurabilmente l’io e la propria esistenza, sorpresi a rischiarare debolmente gli effetti del caos e della contraddizione, impenetrabili testimoni del reale.
Se il mondo è un magma assurdo, informe e contraddittorio, per l’estrema illogicità degli eventi a cui l’uomo è sottoposto, in sostanza la Weltaschauung del Labirintismo propone l’avventura del labirinto che diviene la storia di chi torna a galla dal dedalo della personalità e diviene consapevole del proprio inconscio.
Solo chi conosce e libera l’inconscio dal labirinto, abbandona il pecorismo ideologico.
Chi non ferma la propria vita, adottando maschere per esorcizzare il dolore, intuisce ed accetta che l'esistenza è un nodo gordiano senza testa né coda.
Scoprire il cammino liberatorio che conduce all'uscita dal labirinto significa conoscere anche il percorso che porta al centro che simboleggia l'unità assoluta e l'emancipazione dell'Es.
Il Labirintismo è una visione della vita attraverso l’arte, che deve liberare l’uomo dalla dominanza del proprio Super-io.
Il Labirintismo è una corrente in fieri che attende l’apporto di poeti, scrittori, pittori, artisti, fotografi e attori che esprimano attraverso l’arte la redenzione dal labirinto.
L'arte è il filo d'Arianna che permette l'esodo dal labirinto: è il labirinto zero.
prof. Massimiliano Badiali
www.labirintismo.it/manifestodellabirintismo.htmFlavia Vizzari - http://artevizzari.altervista.org