Un inverno tra colore, zeppe e vernice
Le proposte moda per l’inverno che sta per cominciare sembrano fatte apposta per fare impazzire le fashion victims e in genere chi ha per le carpe un’intima passione: tra mocassini in vernice, polacchine, sandali e persino stivali in pizzo, le calzature sono l’accessorio irrinunciabile su cui puntare. Le linee guida per la stagione sono fondamentalmente due: via libera ai colori, anche nelle tonalità più accese, per interrompere il total black degli abiti, altro must dei prossimi mesi, oppure, per chi preferisce uno stile sobrio e composto, sì alla vernice nera, interpretata nei modi più diversi, dalla classica ballerina agli stivaletti con tacco a cono. E per chi è davvero appassionato di calzature, arriva anche una splendida pubblicazione, intitolata “Scarpe – Storia di una meravigliosa ossessione” di Jonathan Walford, edito da De Agostini, che ripercorre quattro secoli di storia delle calzature, con oltre 400 splendide illustrazioni.
Le collezioni della stagione che sta per cominciare rivisitano atmosfere vagamente punk riconducibili agli anni Settanta, ma propongono anche stili da donna fatale e un po’ algida come le eroine dei film di Hitchcock. Chi sceglie per il proprio look leggings e pantaloni a sigaretta, può sbizzarrirsi con pelle lucida e colori flou, mentre chi preferisce lo stile classico di Grace Kelly può abbinare con successo mocassini stampati cocco o polacchine in vernice stampata, da indossare accompagnandoli a una borsa coordinata.
Insieme alle mise rigorosamente nere è imperativo indossare tacchi, zeppe e stivali colorati, come quelli proposti da Angelo Marani con le sue calzature con zip laterali ad altezza delle caviglie, in vernice e tessuto trapuntato, con borchie e pendenti color rosso, azzurro, viola, oppure le decolleté con tacco a stiletto, in tre colori: bianche, nere e rosse, con fibbia tempestata di piccole borchie.
Anche Frankie Morello propone stivaletti e decolleté colorate con tacchi a spillo e di color verde acqua. Vernice nera invece per le polacchine di Prada con tacco a cono, che propone anche decolleté nere, con rouches di pelle colorata che partono dai talloni e arrivano sui tacchi, di altezza vertiginosa. Sempre decolleté, ma bicolori per Moschino, Ancora vernice, stavolta bianca, con zeppe di forma irregolare per Byblos.
Insomma, la calzatura diventa sempre più un accessorio di seduzione. Del resto è così da secoli. Nata per proteggere i piedi dalle asperità del terreno, la scarpa nel corso delle epoche e a seconda dei diversi popoli ha assunto fogge e forme differenti.
La storia degli stili e delle varietà di quello che si è dimostrato in tutte le epoche come uno straordinario strumento di fascino sono ripercorsi in un bel volume, “Scarpe”, in cui l’autore Jonathan Walford, racconta la storia e l’evoluzione di questo accessorio dal 1700 ad oggi attraverso accurate descrizioni della calzature e con centinaia di immagini e fotografie, dimostrando come i cambiamenti sociali e l’industrializzazione abbiano influenzato la produzione e la trasformazione dei diversi modelli. Dai sandali gioiello agli zatteroni e alle ballerine, il libro è una vera “Bibbia” della calzatura, un punto di riferimento per le fashion victim, ma anche uno strumento interessante per gli addetti ai lavori o a chi è semplicemente appassionato di costume. Il libro prende avvio dalle scarpe a suola piatta del 1600 e dagli esempi di calzature del XVII secolo, che ci sono noti soprattutto attraverso i ritratti in costume dell’epoca, per mostrare poi i vari tipi di scarpe da passeggio, di sandalo pantofola, alle calzature da pioggia, fino ai primi modelli più comodi, antenati delle scarpe “da ginnastica” o per cavalcare; si arriva fino ai giorni nostri, con zeppe, platform e altre fogge ancora, fino a una sezione conclusiva dedicata alle biografie di calzolai, artisti e produttori che hanno fatto la storia.
