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Ecco l'opera pop di Baglioni

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2008 19:37
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15/09/2008 19:37
 
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Illustrato il progetto "QPGA 2008"
Un vulcano di idee. Claudio Baglioni presenta il progetto "QPGA 2008 Opera Pop" (Questo Piccolo Grande Amore): doppio album in uscita in autunno (36 pezzi: tra cui i 15 del concept album originale e una serie di brani che, a suo tempo, non trovarono posto nell'LP), una serie di concerti con tanti effetti speciali (Milano, Roma, Napoli), un film (nelle sale il 12 febbraio) e il romanzo, in libreria da novembre.


Quattro punti di vista narrativi e attraverso linguaggi, tecniche, strumenti scenici e rappresentativi di quattro diverse forme d’arte - l’incanto di una piccola grande storia d’amore, sospesa tra il sogno degli anni ’60 e il risveglio, difficile e a tratti doloroso, degli anni ’70. La vicenda narrata sia nel romanzo che nel libro è ispirata alla storia raccontata da uno degli albumsimbolo del pop italiano: “Questo Piccolo Grande Amore”. Un album,concepito da Claudio Baglioni tra il ’70 e il ’71 e uscito nel ’72 per la RCA, la cui title track è uno dei più grandi successi italiani di sempre, votato “canzone del secolo” a Sanremo nel 1985 e citato da www.hitparadeitalia.it come il più venduto di tutti i tempi in Italia.


IL DOPPIO ALBUM Q.P.G.A. 2008
Si chiamerà “Q.P.G.A. 2008”, uscirà in autunno, sarà un doppio album e conterrà 36 pezzi: i 15 che facevano parte del concept album originale, una serie di brani che, a suo tempo, non trovarono posto nell’LP (inizialmente “Questo piccolo grande amore” avrebbe dovuto essere un album doppio, ma – dato che Baglioni era praticamente un esordiente – il progetto venne condensato in un unico disco), alcune tracce ritrovate, idee di brani composti allora ma mai realizzati prima, e temi di canzoni nuove. Tutto il materiale è stato riscritto, riarmonizzato, riarrangiato, risuonato e reinterpretato da Baglioni, con la sensibilità, la profondità, la maturità di un grande artista e la forza di tutta la musica respirata, prodotta e realizzata dal musicista romano in questi quaranta anni di attività. Non una semplice rilettura, ma una vera e propria “scrittura”, per l’esigenza
artistica di restituire ad un progetto sino ad oggi “incompiuto” il senso e il respiro originale, allargandone gli orizzonti interpretativi ed espressivi,
attraverso l’inserimento di nuovo materiale, nuovi testi, nuove sonorità, nuove ambientazioni musicali, nuove interpretazioni vocali.



I CONCERTI A MILANO, ROMA E NAPOLI
Un giro di rappresentazioni straordinarie in tre grandi città italiane (Milano, Roma, Napoli) per presentare, in anteprima assoluta e in veste di “oratorio” (nel senso di esecuzione musicale presentata in forma narrativa, ma senza rappresentazione scenica teatrale), questa nuova “opera pop” nella quale parole, musica e immagini si fondono per raccontare, in forma inedita e assolutamente innovativa, la storia narrata nell’album del ‘72. Oltre due ore e mezza di grande musica dal vivo, in un unico grande tempo scenico senza interruzioni, con il supporto evocativo delle immagini di un “music-movie” - una sorta di grandioso “videoclip” – nel quale alcune sequenze tratte dal film QPGA, montate con taglio creativo e a tempo di musica, vengono proiettate su un gigantesco schermo “ciclorama”. Un vero e proprio “concept-concert”, impreziosito da una grande festa finale nella quale Baglioni e la sua band eseguiranno gli “Altri amori”: alcuni tra i più grandi successi dello straordinario repertorio del musicista romano.Dal 12 novembre all’Allianz Teatro di Milano, dal 26 novembre al Gran Teatro di Roma e dall’8 dicembre al Palapartenope di Napoli


IL FILM
Il nostro Paese - colto nella confusa stagione di mezzo tra la coda del sogno rivoluzionario del ’68 e i primi segnali del disincanto degli anni ’70 - e due ragazzi - Giulia (all’ultimo anno di liceo classico) e Andrea (al primo di architettura) - che vivono il violento turbinare delle emozioni del primo grande amore, nel difficile momento di passaggio tra adolescenza e maturità. Sono questi, in estrema sintesi, temi e protagonisti del film QPGA che sarà nelle sale il 12 febbraio 2009. Due storie parallele - che in qualche modo si intrecciano e si riflettono, finendo col diventare l’una metafora dell’altra - che costituiscono “tessuto armonico” e “linea melodica” di un progetto che vede Baglioni, in coppia con Ivan Cotroneo, firmare per la prima volta un soggetto (anche questo ispirato alla vicenda narrata dal disco del ’72) e una sceneggiatura cinematografica e che segna anche l’esordio del regista Riccardo Donna (al suo primo ciak cinematografico, ma con alle spalle un prestigioso cursus honorum in materia
di fiction televisiva) e dei due protagonisti Emanuele Bosi e Mary Petruolo, alla loro prima grande produzione.

Un “pop movie” – nel senso di un film ispirato ad una storia raccontata da un album di musica pop – fresco ed emozionante, girato nello straordinario teatro della “città eterna”, che si avvale di una colonna sonora indimenticabile, firmata Claudio Baglioni, nella quale si fondono atmosfere senza tempo e musiche originali e che si chiude con il nuovo brano: “Niente più”.

IL ROMANZO
Un viaggio intenso e appassionante nei territori, gravidi di emozione ma talvolta accidentati e impervi, della memoria, alla ricerca di identità personali, collettive e universali, tra interrogativi che ancora non hanno trovato risposta e sentimenti creduti dimenticati che tornano a bussare con prepotenza alla porta della coscienza. E’ questo il senso ultimo della prima prova da narratore di Claudio Baglioni – “QPGA” il romanzo uscirà a fine novembre per Mondadori – che abbandona note e suoni, per affidarsi alla sola forza delle parole nude. E’ il racconto di uno dei momenti-simbolo di ogni esistenza, quello nel quale l’incanto si spezza, il sogno svanisce e l’uomo resta solo con se stesso ad affrontare l’impatto con la nuda realtà della vita. In questo caso, in particolare, l’infrangersi del grande sogno d’amore adolescenziale di Giulia e Andrea diviene metafora di un’Italia che vede svanire l’illusoria felicità del miracolo economico e avvicinarsi uno dei decenni più difficili della sua storia. Un passaggio di stato che, a sua volta, si colloca nel momento del risveglio di un pianeta che ha creduto nelle positive istanze del cambiamento, ma che si trova a fare i conti con un presente duro, cinico, eticamente instabile e profondamente diverso da quello che, forse con un eccesso di ingenuità, aveva immaginato.


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