Assurda protesta del lottatore svedese
Deluso dall'arbitraggio nella semifinale contro l'azzurro Andrea Minguzzi che, a suo dire, lo avrebbe privato della vittoria, lo svedese Ara Abrahamian ha abbandonato il podio della premiazione dopo aver vinto il bronzo gettando anche la medaglia. Al termine della semifinale lo svedese si era anche rifiutato di stringere la mano a Minguzzi che ha così commentato l'episodio: ''E' un gesto antisportivo e ingiusto che rovina la mia festa''.
Abrahamian aveva conquistato la sua medaglia ex-aequo con il turco Nazmi Avluca ma, una volta salito sul podio per la premiazione, ha ricevuto la medaglia, è sceso, l'ha mollata a terra in uno dei tre cerchi e se ne è andato. "Nella Fila succedono cose strane", ha detto il lottatore svedese Ara Abrahamian riferendosi alla Federazione internazionale di lotta.
Il vice capomissione della squadra svedese, Glenn Osth, ha immediatamente inoltrato una protesta ufficiale alla Fila, ma è stata rifiutata. "La nostra protesta era contro gli arbitri - ha detto Osth - ed è davvero strano che sia stata rifiutata. Ci tengo pero' a sottolineare che non abbiamo nulla contro Minguzzi".
Il Comitato olimpico svedese ha quindi inoltrato una seconda protesta, questa volta al Cio. "Lo abbiamo fatto per il bene di questo sport - ha aggiunto Osth -. Vogliamo fare in modo che in futuro vengano prese delle decisioni giuste".
''E' un gesto antisportivo. E' ingiusto: rovina la mia festa. Mi dispiace perché lui è un grande campione''. Così, raggiante per l'oro olimpico appena vinto nella lotta greco-romana, Andrea Minguzzi ha commentato la plateale protesta della medaglia dello svedese Ara Abrahamian: ''La prima ripresa l'ho vinta io - ripercorre l'incontro Minguzzi - la seconda lui. Poi ha commesso una scorrettezza e se non l'avesse fatto avrebbe vinto. Secondo lui non era giusto sanzionare questa penalità. Magari - aggiunge con grande franchezza - era un punto discutibile, ma è andata così...''.