Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

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della pittrice Flavia VIZZARI



 
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Gualtiero Giovanni CANU - Sassari

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2010 23:05
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Le prodondità dell'anima.
- Grazie per il passaggio, Claudia, non dovevi disturbarti, una camminata di mezz'ora e sarei stato a casa, comunque, grazie ancora, ... brrr in effetti c'è un po' di freschetto nell'aria, siamo in inverno, in Gennaio, va bene, grazie ancora Cla'... -
- Grazie a te, ci sentiamo via SMS, ciao ... -
- OK, io provo a fare il possibile, ma non garantisco prima del fine settimana, domenica o addirittura lunedì! -
- Va bene ... va bene, così! -
- Ciao, alla prossima ... -
- ciao! -

Chiuse lo sportello dell'autovettura, era proprio stanco, se ne era accorto mentre lavoravano insieme a quel progetto. Faceva fatica a vedere subito le cose che non andavano, di solito si accorgeva facendo alcuni controlli del problema. Ma per quanto avesse cercato l'errore non veniva a galla.

Salì le scale dell'edificio nel quale abitava. Il passo disteso, abbastanza veloce, non amava incontrare talune persone il cui comportamento lo avevo in tante occasioni disgustato.
Per questo preferiva salire e scendere le scale con passo spedito: amava le cose belle, e di certo, quelle persone, non erano ... delle belle persone come si dice in questi casi.
Erano le dieci di sera, in pieno inverno, che strano sentire quell'aria fresca nella rampa di scale.
Man mano che saliva, il dubbio diveniva realtà: la finestra posta tra il secondo ed il terzo piano delle scala era completamente spalancata.

La richiuse. Non che fosse la fine del mondo, l'ennesimo atto privo di considerazione degli altri, forse l'ennesimo dispetto delle solite persone, note, per come si comportavano nel condominio, nonostante facessero in modo di non apparire troppo, mentre li eseguivano.

Una cosa che lo aveva sempre meravigliato, era come non sentissero l'inutilità di quei comportamenti.
Salì ancora.
Un'altra finestra aperta. Di sicuro anche nell'ultimo piano sarebbe stata aperta, salì un piano ancora: era così. La chiuse, e ridiscese nel piano nel quale abitava.
Cercò le chiavi di casa nella tasca del pantalone.
Aprì la porta, entrò chiudendosela alle spalle. Automaticamente. Un gesto abitudinario, non solo di chiusura di un'ingresso, ma di rigetto verso certi comportamenti.


Poggiò la borsa da lavoro, ed entrò nel salotto.
Il tepore della stanza era gradevole.

- Ti stavi addormentando? -
L'anziana donna fece segno d'assenso.

- Anche oggi tardi, guarda che faccia che hai, si vede da lontano che sei stanco ... -
- Capita, lo sai com'è ... sarei rimasto a lavorare ancora, ma non riuscivo ad andare avanti, sono stanco morto ... eppure, adesso, mangio un boccone, mi prendo un caffé e sto ricominciando. -

- La cena si sarà raffreddata ... -
- Non importa, la scaldo un po'... ah, lo sai che c'erano tre finestre su cinque completamente aperte nelle scale: valli a capire, chiuse di giorno ed aperte di notte, hanno più l'aria di dispetti che d'altro! Ma sì, tanto non rimarreno a lungo ancora qui ... Tu, tutto bene?-

Si svegliò del tutto: il calore della stufa e l'esser sola in casa senza qualcuno con cui parlare, l'avevano fatta assopire.

- Sì, ... tutto bene ... aspetta, te la scaldo io, vai a cambiarti tu ... -
- OK ... ma tanto comincio subito a lavorare, mi sono portato qualcosa a casa: mi interessa quasi di più un caffé ... -

- Mangia qualcosa, poi, se proprio vuoi prenditi il caffé ... ma non stare sino all'una di notte sul computer! -

Sorrise. Se fosse stato sino all'una di notte su di un libro, non avrebbe detto nulla, ma per motivi che sono riconducibili alle abitudini, alle cose conosciute sin dall'infanzia, il computer, per lei, inesistente "ai suoi tempi", era una sorta di strumento di gioco prestato al lavoro.
E suo figlio che vi passava sopra tutte quelle ore, giocava più che lavorare. il lavoro era un'altra cosa. Tutto ai suoi tempi era un'altra cosa. Anche i giovani.
Il lavoro e la famiglia prima di tutto. Ma le nuove generazioni che cosa avevano nella testa?

- E così le finestre erano ancora aperte? Io l'ho chiusa alle cinque del pomeriggio, circa ... d'estate le chiudono di giorno e d'inverno te le trovi a volte aperte di notte ... -

- Tre, addirittura tre finestre su cinque, ... dispetti ... mi chiedo solo che cosa credono di ottenere con questi comportamenti? Al limite anche se c'è un po' di freddo, lo sanno che le chiudo, non le lascio aperte, e se occorrre le apro d'estate, per far circolare l'aria ... Mentre loro continuano a chiuderle per far dispetti.-

- Qui, li ho sempre conosciuti questi comportamenti, e non ho mai capito perché si comportassero così! -

- E non potrai mai capirlo! Dovresti scendere nelle profondità delle loro tenebre per farlo, nel buio della loro anima, nel vuoto che sin da quand'erano ragazzi hanno lasciato che prendesse il sopravvento dentro di loro ... e che ogni tanto risale, verso la loro mente, riempiendola dei fantasmi di azioni senza senso, e che loro credono pensieri, azioni valide, e sono solo dispetti senza senso, azioni senza anima, ... -

- Il caffé è pronto! -
- Grazie ... senza caffé non potrei rimanere alzato ... -
- Potresti andare a letto adesso e svegliarti prima la mattina ... -
- Avresti anche ragione, ma vallo a spiegare alle nostre abitudini, mi sono abituato così ... -

Le abitudini. Nel bene e nel male delle valli. Valli ai piedi di monti, quando il pensiero si è portato verso l'alto. Valli sotterranee, abissi dell'inconscio nell'altro.
Appoggiò la schiena alla parete.

Cosa si poteva fare per spiegare a chi abitava laggiù che la vità era molto più in su?
Come si poteva fare per comunicare loro che le profondità dell'anima andavano verso l'infinito, rappresentato otticamente, visivamente, mentalmente dal cielo, e non altrimenti?

- Speriamo che il caffé faccia il suo effetto ... sono distrutto! -
- Vattene a dormire! Metti la sveglia alle sei al limite ... -
- Dici? ... Se me lo ripeti un'altra volta, finisce che ti do ascolto, ho un tale sonno che non riuscirei a tenere gli occhi aperti nemmeno bevendo il contenuto dell'intera caffettiera, ... facciamo così, adesso, provo, tu vai e riposati, io provo, se ce la faccio bene, altrimenti ... buonanotte! -

- E va bene, testardo! -

Appoggiò la testa alla parete, aspettando che il caffé facesse effetto.

Ma era troppo profondo quel sonno, troppo profonda la stanchezza che aveva addosso ... che non riuscì a tenere gli occhi aperti.


G.G. CANU di Sassari.




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Il frutto del tramonto.
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6865833




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Il sito dell'autore a questo link :

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6654621


Artevizzari, 17/07/2007 18.52:




Gualtiero Giovanni CANU di Sassari in Sardegna, scrive per lo più piccole storie, racconti, fiabe......






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Ahhhhhhhhhhh ... anche qui? [SM=x1332484]

 
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Re:
GualtieroGiovanni, 18/11/2007 11.05:

Ahhhhhhhhhhh ... anche qui? [SM=x1332484]




Qui è non solo.....ho rivisto te in questo racconto.....ehmmm....poi se passi da Messinaweb.eu lo trovi anche li.....ma dai tempo che scrivano eh eh eh.....




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....tra racconti e pazzie.....

anche qui:


www.piccoloweb.com/Krilu/viewtopic.php?t=2682&postdays=0&postorder=asc... [SM=x1392707]




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20/03/2008 11:35
 
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del periodo "ante-vecchiaia"

digilander.libero.it/waltherwalker/intervista.htm

"Era il mio modo per invitare il prossimo a pensare alla vita ultraterrena prendendo esempio da una esperienza ... ehm ... terrena.
Volevo mostrare come, se qualcuno ci avesse detto, prima di nascere, che saremo stati come poi siamo, la cosa, ci avrebbe creato qualche dubbio: come avviene per chi non crede nell'anima, pensando all'eternità della stessa.
"




Gnoseologia e Il sorriso delle idee... ( digilander.libero.it/waltherwalker/gnoseologia.htm

digilander.libero.it/waltherwalker/Il%20sorriso.htm )

i raccontini vecchi, diciamo del 2002-2003 che si trovano qui:

digilander.libero.it/waltherwalker/elenco.htm
[Modificato da Artevizzari 20/03/2008 11:35]




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20/03/2008 12:08
 
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Non so che cosa siano le pazzie di cui sopra.
Forse il modo in cui altri interpretano le mie decisioni.
Per loro sono pazzie.
Non è così per me.
Io e le pazzie non abbiano nessuna relazione.


Per quanto riguarda invece il raccontino: Intervista ad uno spermatozoo, è meglio che dica due parole, altrimenti, con frase prese qua e là non è facile comprendere.

Lo scrissi, ma ancor prima lo pensai, nel tentativo di mostrare attraverso quella storia, la vita dopo ...

Pensai che con l'ironia, ed un po' di umorismo, potessi farlo, con chi aveva troppa difficoltà a vedersi diverso, a vedersi senza corpo, e formato di quella cosa eterea che è l'anima.

Come autore, nel mio piccolo, pensai di mostrare l'aldilà, con un raccontino che usasse i termini di riferimento che si potevano avere aldiquà.

Siamo nel surreale, è ben chiaro.
Altro scopo non ha che far sorridere e con ciò eventualmente far riflettere, pensando non già come il protagonista di fantasia, ma come se stessi, e quello che seguirà alla propria esperienza terrena.
Quello che ci sarà dopo.
Varcata una certa porta.
Entrati, finalmente, nella vita.
Quella che non termina, che non cessa.
La vita dell'anima.


Mi sembra, però, di non esser riuscito nell'intento.
Almeno questa è la mia sensazione.


Intervista ad uno spermatozoo.


Correre, correre, correre: tutto visto come fosse, in una qualche misura, uno slancio senza un chiaro e conosciuto fine ... era questo ciò che stava facendo agli occhi di un osservatore estraneo, di quello che potremmo definire un visitatore occasionale, ... uno di fuori!

Ed invece, per lui, l'altleta in questione, il fine c'era: le voci di corridoio, questo era il nome dei suoni che loro conoscevano, parlavano di una porta girevole, un qualcosa in cui occorreva entrare, portarsi oltre, come scopo della propria vita, come senso di tutta quella azione.

Qualche istante, qualche dubbio l'aveva avuto, ma gli echi, le memorie di detti suoni, sacerdoti della risonanza, lo esortavano a non fermarsi, dicendogli che per pensare avrebbe avuto tutto il tempo che voleva, dopo aver finito la corsa.

Qualcosa, lo sentiva, in quel momento era vicino a lui: qualcuno che cercava di superarlo, di passare avanti, forse?

- " Mi scusi ... " -

E che cosa era quella cosa lì, da dove saltava fuori: meglio chiarire subito la faccenda, a scanso di equivoci.

- " No, guardi ... non compro nulla, lasci stare, ho delle cose importanti, vitali, da fare ... non mi disturbi oltre, ... " -

- " Veramente ... io volevo solo farle qualche domanda, ... volevo intervistarla, insomma, sapere la sua opinione a riguardo di una certa cosa ... " -

- " Come può vedere, sto procedendo per la mia via, e non posso proprio fermarmi ... davvero, ... " -

- " Per questo non si deve preoccupare, io sono esterno alla gara, non influenzo e non vengo influenzato, ... una o due domande, al volo, sa, le faccio sempre, ai favoriti ...quelli che stanno avanti ... " -

- " Oh, ... beh ... quand'è così ... prego, sono tutto, come dire ... un udito ... domandi pure, ... domandare è lecito, e rispondere è cortesia ... " -

- " La ringrazio, ... come lei certo sa già, lo sanno tutti, alla fine di tutto ciò che la riguarda, c'è un qualcosa ... " -

- " Sì, ... la Porta girevole, è l'unica cosa di cui si sente, sempre, parlare qui, ... c'è chi la supera, e chi invece si addormenta, nel corridoio, per questo io sto correndo, voglio superarla ... andare oltre! " -

- " Perfetto, ... la domanda verte appunto sull'argomento, ed è la seguente: ... Come prevede che sia la vita oltre la porta girevole? Uguale a quella che conosce "Lei", si vede, cioè com'è adesso, oppure pensa che vi sia qualcosa di diverso, di ulteriore, ... di più? " -

- " Ma che domande ... la vita è come la si conosce, come altrimenti potrebbe essere? Sa, trovo davvero strana la sua domanda, ... a guardarla bene, è un po' strano pure lei, ... comunque, la vita per me, come penso per tutti, è quella che si conosce, ciò che si sa, ... ciò che tutti sanno, c'è La grande corsa, poi, c'è La Porta girevole, ... ah, ci sono pure, ma io a volte ne farei volentieri a meno le voci di corridoio, ... che cos'altro ci può essere, oltre a ciò? ... Eh, questa è la vita, io almeno non ne conosco altra! " -

- " Non è al corrente del fatto che, oltre la porta girevole, la vita si svolge, diversamente, da qui, che la fuori, ci sono, come forma di vita principale, fra le altre, fra le tante, delle figure erette, distinte in uomini e donne, che nascono dopo esser passati oltre la porta girevole, per andare, oltre la stessa esistenza che poi conoscono, in un altra, ancora diversa, più immateriale, ... non è al corrente di tutto ciò? ... " -

Bum, bum, bum ... che cos'era quel suono che veniva dal suo interno, che cos'era che si agitava tanto dentro di sé?

- " Veramente, è la prima volta che ne sento parlare, ... ma, ... mi scusi, ora devo accellerare, sento che sono vicino alla meta ... non è per essere maleducati, ma devo proprio lasciarla! " -

Aveva detto una piccola bugia, la meta ancora non era così, vicina, ma quei discorsi, gli mettevano una certa ansia, una certa paura, ... uomini e donne, che cosa significava? Eretti ... un'altra vita, ancora, ... un'altra Porta girevole, diventando ancora un'altra cosa? No, com'era possibile tutto ciò? La vita è quella che si conosce e basta ... e per lui, la vita era principalmente, la grande corsa, evento a cui partecipavano tutti, le voci di corridoio le voci amiche che si erano fermate lì, per spronarli, e alla fine di tutto, ... la Porta girevole, ... che lui, lo sentiva, stava per trovare, per incontrare, per entrarvi dentro, oltre ... lo sentiva, in maniera chiara ed inequivocabile ... quel tipo strano, l'intervistatore, ... ma di quale TV era, poi, e perché era così combinato, con tutte quelle cose che dipartivano dal tronco, due superiori e due inferiori, e sul viso che cosa aveva, ... cos'era quel grande occhio, con la lucetta rossa? Ma ... perchè somigliava tanto a ciò di cui parlava, ... quelle cose lì, ... gli uomini e le donne? Oh ... non sarà stato vero, ciò che andava dicendo sulla vita oltre la Porta girevole? Non ...

ALT!

Troppo tardi per continuare a porsi domande: fine della corsa!

Sentiva che era riuscito a passare oltre la porta, niente più corsa, niente più voci di corridoio, solo una strana sensazione, difficilmente spiegabile.

Si mise comodo, cominciando ad avere delle visioni curiose: gli sembrava quasi di vedere ciò di cui gli aveva parlato l'intervistatore.

Si girò su se stesso, la corsa doveva averlo stancato: vedeva sempre quelle strane figure erette, sempre due, che il tipo dell'intervista aveva chiamato uomini e donne.

Ebbe appena il tempo di dire a se stesso: - " Ma tu guarda che fantasia aveva quel tipo, ... uomini e donne, ... e sembrava pure uno di loro! " -

Poi, si addormentò.

Voi che cosa ne dite, al suo risveglio, mentre piangeva, convinto che qualcuno gli stesse facendo del male, togliendolo dalla condizione che conosceva, ... sarà stato un maschietto od una femminuccia, quello che veniva a farci compagnia?

Mah, ... speriamo solo, per lui o lei che sia, che crescendo, non voglia diventare un giornalista, e che gli tocchi fare ... delle strane interviste!

Oh ... io lo sto dicendo per voi, mica per me!








 
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Re:

.. tra racconti e pazzie....




GualtieroGiovanni, 20/03/2008 12.08:

Non so che cosa siano le pazzie di cui sopra.
Forse il modo in cui altri interpretano le mie decisioni.
Per loro sono pazzie.
Non è così per me.
Io e le pazzie non abbiano nessuna relazione.





la mia frasuccia, ingenua e insignificate non era riferita a te, nè ai tuoi racconti....ovviamente...se hai pensato questo mi preoccupo! [SM=x1332454]

l'avrò scritto sicuramente in un periodo di problematiche internettiane, e tu sai bene non sono poche per me, e conosci le mie abitudini alle defaiance.....
[Modificato da Artevizzari 20/03/2008 17:41]




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[SM=g1445425] Sei una casinista!

 
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Re:
GualtieroGiovanni, 20/03/2008 19.13:

[SM=g1445425] Sei una casinista!



E tu che non ti fidi dei miei pensieri cosa sei?....Ora che dovrei fare?....Scrivere il doppio grosso e in grassetto?....E sempre io sono casinista uffffaaaaaaaaaa.... [SM=g1511033]




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'notte [SM=g1512016]
[SM=g1445425]

 
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ma daiiiiii....

ancora è prestoooo.... [SM=x1332385] [SM=g1511030]




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21.51, è quasi ora di nanna ... [SM=g1452334] (Anche se c'è Don Matteo su Rai Uno).

 
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ma la notte di Pasqua che farai? [SM=x1332485]




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Dormirò come tutte le notti.
[SM=g1512016]

 
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ahhh...eri ancora sveglio?!?!...Ma che stai facendo per adesso?....

Daii...nooo...la notte di Pasqua devi andare alla Veglia Pasquale.... [SM=g1445423] [SM=g1452346] [SM=g1511029]




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Ma ti puoi immaginare.

Io accompagno mia madre in Chiesa, figurati se gli faccio fare 4 piani Condominiali, a piedi, di notte, al freddo, per una cosa che se fa di giorno è sempre meglio.
Non ci penso e non ci pensa nemmeno lei, povera Cristiana.

C'è pure un Bar sottocasa.
Immaginati con che spirito, uno uscirebbe e rientrerebbe, con quei tali appoggiati al muro, che fumano fuori dal locale, e poi magari si mettono pure alla guida.

Non mi ci far pensare.

 
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21/03/2008 10:28
 
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forse per la guida... alludevi al fatto che bevono....non che fumano solo.... [SM=x1332474] ... bhè io se mia mamma è qui e mio padre non si secca l'accompagno....è venuta di notte alla veglia anni passati....anche mio figlio appena 15/16...era col camice bianco tra i ministranti (anche se a rischio di crollare per il sonno)...però da me i piani sono max tre escludendo la terrazza.... [SM=g1512018]




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Per bere bevono, ma quello avviene all'interno del locale.
Per fumare, devono uscire fuori, in strada.

***
Qui oggi, vento forte e fresco.

 
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