NOTA CRITICA
In un’epoca, come quella che viviamo, di estremizzazione ed esasperazione tecnica ed e-spressiva, specie in campo artistico – e maggiormente in quello pittorico – dove spesso è impos-sibile capire il pensiero o la rappresentazione grafica o letteraria dell’artista, e dove troppo spes-so impropriamente si spaccia per opera d’arte uno scritto, un dipinto, una scultura, solo perché è stato realizzato, l’armonia del tratto e del colore con cui Roberto Cantoro dà animazione alle sue pitture, ci riconcilia finalmente con la bellezza e la sontuosità dell’Arte intesa realmente come tale, via dagli arzigogoli o dalle esasperazioni di cui si diceva dianzi.
In effetti, davanti ad un dipinto del citato autore l’esclamazione più immediata e sincera che ci viene da profferire è un semplice e naturale: “Bello!”
La bellezza e l’armonia delle forme e dei colori sono gli aspetti peculiari della pittura di Roberto Cantoro, dove un volto di donna è semplicemente... un volto di donna, e non una mac-chia o un tratto indistinto, dove un paesaggio ha spesso l’effetto della cartolina, ma senza la freddezza o la monotonia figurativa che questo tipo di pittura può causare in chi si limita ad una impersonale trasposizione grafica di ciò che l’occhio vede: no, in Cantoro sia che rappresenti un paesaggio, oppure una natura morta, finanche un volto di donna, troviamo sempre, oltre all’armonia ed alle proporzioni degli oggetti e degli essere rappresentati, l’anima dell’artista, la sua personale visione pittorica che riesce a tradurre in arte oseremmo dire “poetica”, anche nell’utilizzo delle varie tecniche ed espressioni: dal naif al surrealismo, dal realismo al sincreti-smo, dal bozzetto alla caricatura, ovvero dall’olio all’acquerello, e sia che usi il pennello o del caso la stessa matita.
Testimonianza della sua versatilità tecnica ed espressiva ci viene data anche dai risultati da lui conseguiti nella forma dei “Tromp l’oeil” (pittura murale), i cui committenti pubblici e privati si sono rivolti a lui sempre più numerosi, riscuotendo anche in questo campo apprezza-menti e lusinghieri favori di critica.
Chi scrive queste note non è per natura prodigo di lodi, così come rifugge dalla critica spietatamente negativa, ritenendo che non è con questo tipo di espressioni che si può elevare o stroncare un’artista: è il popolo, il lettore, lo spettatore comune che determina il più delle volte l’effettivo valore di un dato soggetto; ma non è un caso che alcuni dei nostri libri hanno in co-pertina o perfino all’interno del testo dipinti di Roberto Cantoro: ciò testimonia il favore e il gradimento che le sue pitture hanno da sempre, ovvero da quando ci conoscemmo – e sono or-mai più di vent’anni – riscosso la nostra sincera, profonda ed immutabile ammirazione. E non è per lode o magnificenza che invitiamo quanti ancora non conoscono l’Arte del predetto pittore a colmare presto tale lacuna, perché – ne siamo certi – il piacere visivo e psichico che ne ricave-rebbero è di quelli che il tempo non cancellerà mai.
Giovanni Di Girolamo
(Scrittore, poeta, saggista e critico)
ROBERTO CANTORO, nato a Detroit (USA) da genitori originari di Roseto degli Abruzzi (TE), una volta tornato in Italia in questa località ha trascorso la fanciullezza e la giovinezza, per trasferirsi quindi a Scerne di Pineto, dove tut-tora vive. Diplomato all’istituto d’arte di Pescara, svolge con passione l’attività di grafico e vignettista, collaborando in tale veste con alcune riviste. Ha tenuto mostre personali ed ha partecipato a varie rassegne di pittura, riscuotendo ovun-que ampi consensi di gradimento e di critica. Sue opere sono richieste in numero sempre più consistente da appassionati ed intenditori.Flavia Vizzari - http://artevizzari.altervista.org