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Castagnole romagnole
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La pasta fritta è un po' il jolly della cucina romagnola: salata, come crescentina e gnocco fritto è una gustosa alternativa al pane. In versione dolce, è un modo piacevole e casareccio per festeggiare il carnevale. Le castagnole infatti (nate probabilmente in Romagna, ma riprese altrove) sono fritelle molto semplici. Il segreto sta nella lavorazione, che deve essere lunga e regolare, in modo che la pasta si gonfi e dia senso di sazietà anche se all'interno è vuota.


Per 5-6 persone: 200 gr di farina tipo "00" - 35 gr di zucchero semolato - 1 uovo piccolo - mezza bustina di lievito - latte q.b. - la scorza grattugiata di un limone - zucchero a velo vanigliato q.b. - 50 gr di burro tenuto a temperatura ambiente - 3 cucchiai di liquore d'anice - un pizzico di sale. Per friggere: olio d'oliva q.b.

* Setacciate la farina con il sale in una ciotola, mescolatela poi con lo zucchero semolato, fate un cratere e disponetevi l'uovo, il burro a tocchi, la scorza di limone, il liquore e il lievito sciolto in poco latte.
* Impastate il tutto in modo omogeneo, quindi trasferite la pasta sulla spianatoia e lavoratela con molta cura, affinché diventi liscia e setosa.
* Dividetela in tanti pezzzetti e, sulla spianatoia infarinata, formate con ciascun tocco di pasta un cordoncino del diametro di 2 cm, allungandolo con le mani. Tagliatelo poi a piccoli dadi della lunghezza di circa 2 cm e con le dita pizzicate una delle due estremità per ottenere più o meno la forma di una castagna. Procedete in questo modo fino ad esaurire tutta la pasta.
* Fate riscaldare abbondante olio in una casseruola stretta e alta. Quando è caldo, ma non fumante, tuffate le palline di pasta, poche per volta e fatele friggere, rigirandole, finché risulteranno ben gonfie e dorate. Sgocciolatele con il mestolo forato, distribuitele su parecchi fogli di carta assorbente perché perdano tutto l'unto in eccesso.
* A mano a mano che sono pronte, disponete le castagnole su un piatto da portata e spolverizzatele con abbondante zucchero a velo fatto scendere a pioggia da un colino o da un setaccio.