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Lord Byron - Poesie

  • Messaggi
  • Frida07
    00 02/01/2009 11:36


    Ti vidi piangere

    Ti vidi piangere: la grande lacrima lucente
    Coprì quell'occhio azzurro
    E poi mi parve come una viola
    Stillante rugiada.

    Ti vidi sorridere: la vampa di zaffiro
    Accanto a te cessò di brillare;
    Non poteva eguagliare i raggi che affollavano
    Vividi quel tuo sguardo.

    Come le nubi dal sole lontano
    Ricevono un colore intenso e caldo
    Che a stento l'ombra della sera vicina
    Può cacciare dal cielo,

    Quei sorrisi infondono nell'animo
    Più triste gioia pura;
    Il loro sole lascia dietro un fuoco
    Che risplende sul cuore.

  • Frida07
    00 02/01/2009 11:36
    Ondeggia, oceano

    Ondeggia, oceano nella tua cupa
    E azzurra immensità
    A migliaia le navi ti percorrono invano;
    L'uomo traccia sulla terra i confini,
    Apportatori di sventure,
    Ma il suo potere ha termine sulle coste,
    Sulla distesa marina
    I naufragi sono tutti opera tua,
    È l'uomo da te vinto,
    Simile ad una goccia di pioggia,
    S'inabissa con un gorgoglio lamentoso,
    Senza tomba, senza bara,
    Senza rintocco funebre, ignoto.

    Sui tuoi lidi sorsero imperi,
    Contesi da tutti a te solo indifferenti
    Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine?
    Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti.
    Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
    La loro rovina ridusse i regni in deserti;
    Non così avvenne, per te, immortale e
    Mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
    Il tempo non lascia traccia
    Sulla tua fronte azzurra.
    Come ti ha visto l'alba della Creazione,
    Così continui a essere mosso dal vento.

    E io ti ho amato, Oceano,
    E la gioia dei miei svaghi giovanili,
    Era di farmi trasportare dalle onde
    Come la tua schiuma;
    Fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
    Una vera delizia per me.
    E se il mare freddo faceva paura agli altri,
    A me dava gioia,
    Perché ero come un figlio suo,
    E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
    E giuravo sul suo nome, come ora.
  • Frida07
    00 02/01/2009 11:37

    La gazzella selvaggia

    La gazzella selvaggia può ancora saltare
    Gioiosa sui colli di Giuda,
    Bere ai freschi ruscelli che sgorgano
    Sul sacro suolo: con passo
    Leggero e con occhio splendente
    Vi guizza con slancio indomabile accanto.

    Là Giuda ha visto un passo
    Non meno agile, un occhio più lucente,
    E in quei luoghi rimasti senza gioia
    Abitanti più belli. Sul Libano
    Ondeggiano i cedri, ma le nobili
    Figlie di Giuda non vi sono più.

    Più felice la palma che ombreggia quei piani
    Della stirpe dispersa d'Israele:
    Dove ha messo radici là rimane
    In grazia solitaria;
    Non può lasciare il luogo dove è nata,
    Su una terra diversa non vivrebbe.

    Ma noi dobbiamo vagare inaridendo
    Per morire in altre contrade
    E dove sono le ceneri dei padri
    Le nostre non potranno mai posare:
    Del nostro tempio non rimane pietra,
    Siede lo Scherno sul trono di Salem.

  • Frida07
    00 02/01/2009 11:38

    Quando noi ci lasciammo


    Quando noi ci lasciammo
    In silenzio e in lacrime,
    Spezzato a mezzo il cuore
    Nel doverci dividere per anni,

    La tua guancia divenne fredda e pallida
    E più freddo il tuo bacio;
    Quell'ora veramente fu presagio
    Del dolore di questa.

    La rugiada dell'alba
    Scese gelida sopra la mia fronte:
    Io sentii come il monito
    Di ciò che sento ora.

    Son spezzati i tuoi voti,
    Hai fama di volubile:
    Sento dire il tuo nome
    E ne divido l'onta.

    Chi innanzi a me ti nomina
    Suona a morto al mio orecchio;
    Un brivido mi scuote:
    Perché eri tanto caro?

    Essi non sanno che ti ho conosciuto,
    Che ti ho conosciuto troppo bene:
    A lungo a lungo avrò di te un rimpianto
    Troppo profondo a dirsi.

    C'incontrammo in segreto: in silenzio
    Mi dolgo che il tuo cuore
    Possa avermi scordato,
    Tradito la tua anima.

    Se dovessi incontrarti
    Dopo lunghi anni,
    Come salutarti?
    Con silenzio e con lacrime.


  • Frida07
    00 02/01/2009 11:39

    Stanze per musica

    Non c'è figlia della Bellezza
    D'un incanto simile al tuo;
    Come musica sulle acque
    La tua voce è dolce per me:

    Quando, come se avesse posa
    L'oceano ammaliato a quel suono,
    Scintillano calme le onde,
    Placati i venti sembrano sognare:

    E la luna di mezzanotte
    Tesse una trama lucente sul mare
    Che lieve solleva il suo petto
    Come un fanciullo addormentato:

    Così l'anima a te s'inchina
    Per ascoltare ed adorarti,
    Con emozione profonda e soave
    Come d'estate l'onda dell'oceano.

  • Frida07
    00 02/01/2009 11:40

    Ella passa radiosa

    Ella passa radiosa, come la notte
    Di climi tersi e di cieli stellati;
    Tutto il meglio del buio e del fulgore
    S'incontra nel suo sguardo e nei suoi occhi
    Così addolciti a quella luce tenera
    Che allo sfarzo del giorno nega il cielo.
    Un'ombra in più, un raggio in meno, avrebbero
    Guastato in parte la grazia senza nome
    Che ondeggia sulla sua treccia corvina
    O dolcemente le illumina in volto,
    Dove pensieri limpidi e soavi
    Pura svelano e preziosa la dimora.

    Su quella guancia, sopra quella fronte,
    Così dolci, serene ma eloquenti,
    I sorrisi avvincenti, i colori accesi
    Parlano di giorni volti al bene,
    Di un animo che qui con tutto è in pace,
    Di un cuore che ama innocente!