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Mi sono sempre domandata il perché della foga con cui certi individui dilaniano il povero inerme pacchetto che custodisce il regalo di turno… D’altronde…il pacchetto non è la casetta in cui alberga il regalo, da voi scelto (in teoria) con cura e col cuore, fino a quando il destinatario non lo riceverà?!

Perché Divi&Thumi dicono no:

1. A quelli che “tanto conta quello che c’è dentro” (figuratevi se dentro, poi, c’è pure una schifezza, scelta senza il minimo trasporto, giusto per presenziare, perché la festa è comandata, perché sono anni e ormai è un’abitudine etc. etc.). Sì alla sostanza, ma soprattutto alla forma!

2. A quelli che ” va benissimo il pacchetto che ci fa il negozio”. No alle standardizzazione!

3. A quelli che “direttamente niente regalo, basta la mia presenza”. No, date qualche segno tangibile,della vostra presenza. Magari anche spesso, se vi riesce.

4. Al pacchetto che sembra un albero di Natale con “ciaffi”. Dunque, moderazione.

5. A quelli che ” pacchetto grande per ingannare la vista, regalo da guardare al microscopio”. Non perché Divi&Thumi discriminino le dimensioni, certo, che di per sé non significano nulla. Ma solo per evidenti ragioni: benché i vuoti siano il senso del’architettura (secondo qualcuno), il regalino che sguazza nel pacchetto come una paperella non è il massimo. Quindi, proporzione.

Divi&Thumi sospettano anche che a questo punto voi stiate pensando qualcosa di molto poco ortodosso… a causa della loro tendenza a ficcare il naso non solo nei fatti, ma anche nei pacchetti altrui… Ma si sa, l’insolenza è femmina…



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