00 24/07/2008 21:36
Il presentatore al Festival di Giffoni"
“Non mi sento responsabile del degrado televisivo, nella mia carriera ho sempre cercato di coniugare qualità e quantità, e ciò mi è valso l’appellativo di nazional-popolare. Se un prodotto è troppo alto qualitativamente, si rischia di perdere il grande pubblico”. Così Pippo Baudo, ospite della sesta giornata del Giffoni Film Festival “Gli esempi di tv banale, di divismo temporaneo, hanno effetti negativi soprattutto sui più giovani" ha aggiunto

Quando Mike Bongiorno conduceva Lascia o Raddoppia, il concorrente era valutato in base a una serie di domande molto difficili, e la posta in gioco era una somma misera rispetto ai milioni di euro che vengono messi in palio, oggi, su ogni rete. Il concorrente era invogliato a studiare e conoscere, era spinto alla cultura, quindi al merito. Oggi, invece, non c’è merito, ci si affida alla fortuna, come nell’indovinare un pacco fortunato. Se la vita è solo “un pacco di fortuna”, diventa insopportabile”. “Oggi siamo soliti pensare alla televisione in senso metropolitano – afferma Baudo - commettendo un grave errore. Io sono nato in un paese di circa tremila abitanti e la mia provincialità mi ha permesso di avere carattere ed ostinazione, doti necessarie per il mio mestiere. Come diceva Sciascia, i piccoli paesi sono tutti simili e in questi centri, quando cala la sera, che importanza ha la televisione? Fondamentale”.


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Regalino di hida
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