Wind Music Awards: le attese, le assenze, le deroghe al regolamento

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Frida07
00martedì 3 giugno 2008 12:16

A poche ore dalla seconda edizione dei premi italiani della musica (vedi News) l’organizzatore Ferdinando Salzano – che è adrenalinico di suo – sembra caricato a molla, indaffaratissimo a risolvere gli ultimi rebus logistici legati all’allestimento dal nulla del “teatro” che a Roma ospita la manifestazione. Televisivamente “coperta”, come noto, ancora da Italia 1, sempre in differita ma stavolta nell’arco di due serate. “E’ stata la rete stessa a chiedercelo”, ci spiega Salzano al telefono tra una corsa in taxi e l’ennesimo sopralluogo a Valle Giulia. “Già dal luglio scorso, dunque un mese e mezzo dopo la messa in onda della prima edizione. Siccome era andata bene, Italia 1 si è dimostrata subito disposta a sostenere e a promuovere un programma articolato su due serate. Noi abbiamo lavorato subito in questa ottica, chiedendo solo che le due serate fossero consecutive in modo da garantire uguale dignità e valore alle due ‘puntate’ e dare maggiore visibilità complessiva all’evento. Gli awards devono crescere, e la loro crescita è legata non soltanto alla qualità del contenuto ma anche a quella del contenitore”. Sugli obiettivi di ascolto, dopo la media di 2,6 milioni di telespettatori e il 12,55 % di share dell’anno scorso, Salzano, come sempre, non si sbilancia. “Quelli sono calcoli che lascio volentieri al direttore di rete, Tiraboschi. Io penso alla qualità dello show, che il mio F&P Group produce insieme con Bag Produzioni. L’intenzione è di rendere i WMA sempre più autorevoli e rispettosi del mondo della musica. Come l’anno scorso, il premio è un pretesto per celebrare un’industria e i suoi prodotti di successo”.
Nonostante la nutrita presenza di grossi nomi, il cast presenta qualche buco importante e qualche incongruenza: perché un premio a Miguel Bosé, artista di nazionalità spagnola? Forse perché premiando “Papito” si dà soddisfazione anche all’industria indipendente? “Miguel è spagnolo, è vero, ma ha una forte matrice italiana, ha vissuto tanti anni nel nostro paese e ha fatto tanti dischi nella nostra lingua. L’Italia è il suo secondo mercato, per questo ci siamo permessi questa deroga al regolamento concordata con le tre associazioni di categoria FIMI, AFI e PMI”. E poi mancano i due mattatori dell’anno, Vasco Rossi e Jovanotti… “Li citeremo nel corso della manifestazione, ovviamente erano stati invitati. Non ci saranno, ma sono cose che succedono: Gianna Nannini, presente alla prima edizione, quest’anno non è potuta venire perché proprio stasera ha un concerto in Germania con i Bon Jovi. L’importante è che i presenti siano maggiori degli assenti: lo show non prevede ospiti, se non quelli che ciascun artista decide di portare con sé sul palco. E con sedici premiati, il programma è comunque abbastanza nutrito da portare le due serate tv fino alle 23 e 20”. Si mormora che Jovanotti non sia venuto perché poco in sintonia con lo sponsor della manifestazione… “E’ possibile, quando lavoravo con Lorenzo la gestione dello sponsor era sempre un aspetto delicato. Se questa fosse la motivazione della sua rinuncia, vorrei però ricordargli che Wind è talmente poco invasiva che, pur avendo come mission aziendale la telecomunicazione, degli Awards non trasmetterà nulla, né su Internet né sui telefonini: nessuno sfruttamento commerciale, da parte sua, dei contenuti del programma. La titolazione del premio è una giusta ricompensa per l’impegno economico profuso dall’azienda: come è noto le reti televisive spendono pochissimo sulla musica, e senza uno sponsor uno spettacolo costoso come questo non si sarebbe mai potuto realizzare”. Ultima considerazione: causa la stagnazione delle classifiche italiane che offrono scarsissimo ricambio ai vertici, la lista dei premiati coincide in parte con quella dell’anno scorso; in prospettiva, c’è il rischio di mandare in scena sempre lo stesso show. “Vero, ed è anche per questo che abbiamo accolto volentieri i suggerimenti delle associazioni di categoria, il premio a Massimo Ranieri promosso da PMI e la decisione della FIMI di portare sul palco quattro nomi nuovi e di successo, Fabri Fibra, Finley, Baustelle e Sonohra”.




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