Voglio fare una riflessione

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lucky 1
00giovedì 30 ottobre 2008 13:06
sulla scuola, su come l'ho vista, la vedo, la sento.


Oggi mi va di fare una riflessione sulla scuola, su come l'ho vista, la vedo, la sento.

Mi va di pensare al punto in cui siamo oggi, a come la vedranno i miei figli, i miei nipoti..Potranno permettersi un'istruzione, sebben mediocre, perlomeno a buon prezzo?

Lottiamo tanto, tutti noi Paesi industrializzati del cosiddetto PRIMO MONDO per portare istruzione obbligatoria e gratuita ai meno fortunati di noi, e poi una donnetta chiamata Gelmini arriva a dirci che no, la scuola pubblica e' un regno di favola destinato a tramontare, che la ricerca non serve a niente e che lo Stato non puo' piu' finanziarla.

Crederanno ancora i miei figli in quella frase che dice ?

Maria Montessori credeva fermamente in quella frase, come credeva che la scuola riuscisse a coltivare nel bambino, una coscienza legata all'indipendenza intellettuale, alla collaborazione, alla partecipazione attiva, alla liberta'.

Questo e' quello che oggi sostiene una sua allieva, Grazia Honegger Fresco, che fa una critica aspra al nostro sistema scolastico, e soprattutto, prende come esempio negativo il programma delle QUATTRO :inglese, internet, impresa, maturato nel programma Gelmini.

Alleveremo dei futuri imprenditori, che alle poesie di Shelley e di Poe, preferiranno racconti sull'andamento della borsa a Tokyo o a New York.

Alleveremo dei motori di ricerca, delle pagine web, dei cavalli da corsi pronti a tutto per raggiungere un traguardo, un voto, anche in condotta.

Alleveremo degli esperti di numeri e votazioni, ma poveri in quanto a relazioni con gli altri, con i loro vicini.

Riferendomi al decreto legge Gelmini, dico no anche al maestro unico,sia per i tagli ingiusti al personale, sia per l'ulteriore impoverimento interiore del bambino, che cosi' si ritrova a vedere e studiare il mondo, in quello che e' il suo momento di massima capacita' di assorbimento, seguendo un unico punto di vista, estremamente limitativo e incoerente con l'attuale progetto di allargare le vedute dell'individuo prossimo alla maturita'.

Ma la domanda piu' grande e piu' ingenua che mi pongo e' perche'.

Perche' non ascoltare o, perlomeno, tentare di farlo, quella che e' la voce di milioni di persone (non il 4% della popolazione!), che scendono in piazza e dicono ai propri rappresentanti che no, che c'e' qualcosa che non va.

Ancora, perche', poi, la scelta di agevolare chi- privati -gode di per se' di propri sussidi, mentre lasciare allo sbando quello che e' il sacrosanto pilastro della storia della crescita dell'individuo:l'istruzione gratuita.

Perche' dover tornare ai tempi in cui chi era ricco aveva il mondo, e chi non lo era, era segnato per sempre?

Perche'?


giuggyna
00giovedì 30 ottobre 2008 17:55
già, sta succedendo l'inferno :s
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