Venezia si spacca per Ozpetek

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giuggyna
00sabato 30 agosto 2008 23:50
Proiettato "Un giorno perfetto"
Freddezza alla proiezione ma poi molti applausi in sala stampa. Così, in modo contrastato, è stato accolto "Un giorno perfetto" di Ferzan Ozpetek, tratto dall'omonimo romanzo di Melania Mazzucco, il primo film italiano in concorso alla Mostra di Venezia. La storia ripercorre le storie di persone che si intrecciano in 24 ore sullo sfondo di una Roma frenetica. Nel cast tanti italiani, i protagonisti sono Valerio Mastandrea e Isabella Ferrari.



Con "Un giorno perfetto" il regista dei piccoli sentimenti quotidiani segna un cambiamento, misurandosi con una storia familiare estrema e violenta, quella che cova e poi fa esplodere il poliziotto Antonio Buonocore (Valerio Mastandrea) che non si rassegna alla separazione dalla bella moglie Emma (Isabella Ferrari) e dai due figli Valentina (Nicole Murgia) e Kevin (Gabriele Paolino).

Alla presentazione il regista racconta il suo processo di trasposizione del romanzo allo schermo. "Mi attraeva questa cosa, questo cambio di registro", ha detto Ozpetek alla presentazione alla stampa del film. "La sceneggiatura di Sandro Petraglia mi ha colpito molto, poi ho letto il romanzo di Melania Mazzucco, ho avuto allo stesso tempo paura e attrazione di questa violenza, sentivo che era per me un cambiamento ma alla fine mi sono lasciato andare senza chiedermi troppe cose", ha aggiunto.

Nel passaggio dal libro al grande schermo, pur mantenendo l'intreccio delle storie, il regista ha ammorbidito i toni e, per sua stessa ammissione, ridotto i contrasti: meno violenza fisica, minore esasperazione delle differenze sociali, qualche lato oscuro o ambiguo in meno in alcuni personaggi (come quello della madre di Emma, interpretata da Stefania Sandrelli, o dell'insegnante della figlia di Emma, una dolce e dolente Monica Guerritore).

Nel descrivere l'impasse emotiva e quotidiana di Emma, che dopo la separazione vive in una triste casa di periferia con la madre e i figli, e di Antonio, poliziotto ossessionato dalla fine del suo amore e persecutore di Emma, Ozpetek riesce a definire anche altri personaggi. Oltre alla Sandrelli e Guerritore, c'è Elio (Valerio Binasco), politico in parabola discendente con una moglie giovane ed elegante ma molto trascurata, Maja (Nicole Grimaudo), Aris, figlio "degenere" che non lo stima affatto e preferisce la pittura a giurisprudenza e ancora Silvana (Angela Finocchiaro), una sorta di angelo salvifico di questa storia, che incrocia per caso molti dei personaggi.

Il film non è stato accolto con una voce corale: alla proiezione in anteprima sembra non essere piaciuto molto. Ma poi, in sala stampa, ha riscosso un elevato gradimento. La critica ha apprezzato molto in particolare i ruoli femminili, ma ha fatto anche un appunto: nello stemperare i contrasti, Ozpetek finisce per far risaltare meno la vicenda principale rispetto a tutte le altre, andando a scavare poco nelle personalità dei protagonisti. Tuttavia, nel complesso, con un cast all'altezza del ruolo - ottimi Ferrari e Mastandrea - e ben diretto dal regista, non manca chi ipotizza un successo sicuro per il film, in particolare tra il pubblico femminile.
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