Ecco tutti i vezzi degli atleti azzurri
Portafortuna, simboli d'amore eterno, ricordi indelebili. Tra gli atleti olimpici spopolano i tatuaggi. E gli azzurri, in questo campo, sono da medaglia d'oro. Andrew Howe punta sui tribali e sulla scritta B.M.F. (bad motherfucker), mentre Federica Pellegrini ha cinque tattoo, di cui uno per il suo Marin. Aldo Montano s'ispira ai latini, Matteo Tagliarol a Socrate. Portafortuna anche per i nuotatori Filippo Magnini e Paolo Bossini.
Ognuno ha una sua personalissima storia legata alla scelta del tatuaggio. Per molti atleti, è un segno scaramantico che spesso funziona, come per la medaglia d'oro Tagliarol, e a volte fallisce, come nel caso di Magnini, fuori dai giochi prima del previsto.
Scherza con se stesso Andrew Howe, speranza azzurra nel salto in lungo, con talento da vendere: sul braccio, sfoggia a grandi lettere la scritta B.M.F, ossia bad motherfucker, espressione slang dei neri per indicare un tipo davvero tosto. Come è lui in pista.
A questo si aggiungono alcuni simboli tribali, trai preferiti anche della regina dei 200 metri stile libero, Federica Pellegrini: ne ha uno sul fondoschiena, senza dimenticare il drago sulla caviglia e l'araba fenice sul collo. E poi quello sul piede dedicato al suo Luca Marin: la scritta Balù, divertente soprannome del nuotatore.
Restando in vasca, segue la moda anche Paolo Bossini: per lui due enormi ali d'angelo sulla schiena, per volare tra una bracciata e l'altra. Come per il collega Magnini, però, il portafortuna non ha funzionato a dovere. Si aggiunge al club anche l'ex schermidore d'oro Aldo Montano: il suo incoraggiante "Memento audere semper" tatuato sul braccio non ha sortito gli effetti sperati.
E anche nelle altre nazionali, la varietà di simboli è varia: dalla Farfalla di Laure Manaudou ai cerchi olimpici di alcuni nuotatori, ai più classici tribali. Una carrellata di tattoo da copiare per dare un tocco olimpico alla vostra estate.