Patty dice no al voto e alla politica
Patty Pravo spegne la sessantesima candelina e si racconta a "Tv Sorrisi e Canzoni". La cantante critica la collega Mina: "Penso che lei sprechi il suo talento e mi dispiace. Con la sua voce potrebbe innovare, rischiare, invece le sue ultime cose sono banali. Lo fa solo per i soldi". Patty non crede nella politica e non andrà a votare: "Non perdo il mio tempo così", ma si dichiara favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere.
La bionda artista, che il 9 aprile compie 60 anni, spiega il suo no a Sanremo: "Baudo mi aveva chiamata per il solito medley, ma a me non andava. E poi mi fa un po' senso la parola "superospite". Ma che significa? Allora anche Loredana Bertè, che ha fatto dei dischi meravigliosi, é una superospite". Poi punta il dito contro "Mina, accusandola di gettare al vento il suo talento con lavori al limite della banalità: " Lo fa solo per i soldi", accusa la Pravo.
Alla vigilia del voto, non poteva mancare una battuta sulle elezioni: "Io non ho mai votato e non ho intenzione di farlo adesso. Non vado a perdere il mio tempo così- afferma decisa l'interprete de "La Bambola"-. Sono contro il sistema italiano, bisognerebbe risistemare la Costituzione. Io non faccio politica, ma arte, e non mi risulta che l'arte abbia mai influito sulla politica, mentre pare che ultimamente la politica stia influendo sull'arte".
Ma su un tema Patty si sbilancia: Sono a favore della liberalizzazione delle droghe leggere. Penso che un maggiorenne, se non dà fastidio e non mette in pericolo gli altri, può fare ciò che vuole. Le vere follie sono altre, per esempio il fatto che a scuola o in discoteca giri robaccia, che si diano gli antidepressivi ai bambini. Sono sintomi di qualcosa che non va".
Un'ultima battuta sulla vita privata: "In questo momento non sono fidanzata - dichiara la cantante -. L'ultima storia risale a due anni fa con Edoardo Massimi, un ragazzo molto più giovane di me e con il quale continuo a collaborare, dato che è il mio chitarrista. Abbiamo un bel rapporto, così come ce l'ho con i miei quattro ex mariti. Ma oggi non mi prenderei un uomo in casa, quando ci si abitua ad avere i propri spazi è difficile rinunciarci. Certo, mi manca qualcuno che mi metta a posto i cd, che mi sistemi i faretti, che non mi faccia incasinare con i fili elettrici, ma non mi posso mettere una persona in casa solo per queste cose".
I PRIMI 60 ANNI DI PATTY PRAVO
Patty Pravo, al secolo Nicoletta Strambelli, spegne il 9 aprile la sua sessantesima candelina. La fama è arrivata negli anni '60, quando tutti la conoscevano come la "ragazza del Piper", bella e disinvolta bionda con una voce profonda e tagliente. La Pravo fu notata appena diciassettenne da Giancarlo Bornigia, ideatore e creatore del Piper, storico locale di Viareggio che la lanciò e la fece diventare una star. Era il 1965, l'epoca della minigonna e dei capelloni. La nuova ondata di rock e beat che arrivava dagli Usa e dalla Gran Bretagna aveva contagiato anche Patty che, dopo aver trascorso la sua infanzia a Venezia, dove aveva frequentato il conservatorio, era stata per un breve periodo in Inghilterra per conoscere la nuova realtà musicale. Il rientro in Italia e il suo trasferimento a Roma segnarono l'inizio della sua carriera. Negli studi di RCA Patty registrò il suo primo disco, "Ragazzo triste", prima canzone di musica leggera trasmessa dalla radio Vaticana. Fu subito un successo.
La Pravo divenne ben presto l'icona di tante ragazze, che cominciarono ad imitarne il look. La svolta nella carriera dell'artista arrivò con "Qui e là", "Se perdo te" e soprattutto "La bambola", registrata nel 1968. Questo 45 giri ottenne un successo planetario e vendette subito 9 milioni di copie, prima in classifica oltre che in Italia, anche in Spagna, Giappone, Francia, Germania e Sud America. Successivamente entrarono in classifica, una dopo l'altra, anche "Sentimento", "Gli occhi dell'amore", "Tripoli '69", "Il paradiso" (di Lucio Battisti) e "Nel giardino dell'amore". La Pravo partecipò a numerose serate in tutte le città d'Italia, a vari spettacoli televisivi e "Cantagiro". Non mancarono proposte cinematografiche, tra cui una pellicola ispirata alla sua storia e al clima di quegli anni intitolato "L'immensità (La ragazza del Piper)".
Nel 1970 la Pravo partecipò al Festival di Sanremo con "La spada nel cuore" in coppia con Little Tony, vincendo il premio della critica. Nello stesso anno la cantante abbandonò il beat e si convertì definitivamente alla melodia: esce "Per te", di nuovo di Battisti, e alla fine dell'anno partecipa a "Canzonissima" con due delle sue più grandi interpretazioni, "Non andare via". Nel 1973, con la melodica "Pazza idea", conquistò la prima posizione in classifica. Nell'album Patty incluse "Poesia", dell'allora esordiente Riccardo Cocciante. Dopo un breve abbandono delle scene, verso la fine degli anni '80, Patty tornò alla ribalta nel 1990, vincendo la manifestazione canora "Una rotonda sul mare" e incidendo un nuovo disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna. Nel 1997 si esibì di nuovo sul palco dell'Ariston a Sanremo, dove ottenne un risultato strepitoso grazie alla splendida interpretazione della canzone "Dimmi che non vuoi morire", firmata da Vasco Rossi.
Dopo un'ulteriore collaborazione con il cantante nell'album "Una donna da sognare", nel 2002 tornò al festival con "L'immenso" e un nuovo album, "Radio station". Nel 2006, anno in cui ha festeggiato i suoi 40 anni di carriera, l'artista ottenne molti riconoscimenti, tra cui un premio alla carriera come "Artista che meglio ha rappresentato e rappresenta l'Italia nel mondo". Il 2 ottobre dello scorso anno arriva nelle libreria "Bla, bla, bla...", un'autobiografia scritta con Massimo Cotto, giornalista musicale, ed esce l'album "Spero che ti piaccia...Pour toi...", un omaggio dell'artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida, a vent'anni dalla sua morte. Il 18 aprile Patty Pravo è impegnata al Teatro Nuovo di Martina Franca per la "prima" del suo nuovo tour che la vedrà esibirsi nei maggiori teatri italiani.