Nomadi, 45 anni e non sentirli

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Frida07
00lunedì 12 maggio 2008 14:21

A giugno concertone di compleanno

Serata di gala per i Nomadi al Blue Note di Milano. La storica band ha tenuto uno showcase con ospiti Gianluca Grignani e don Antonio Mazzi per presentare il weekend evento che si terrà dal 20 al 22 giugno tra le vette di Folgaria, in Trentino, dove il gruppo festeggerà 45 anni di attività. "Non abbiamo segreti - dice Beppe Carletti a Tgcom - se siamo ancora qua è grazie all'umiltà e alla coerenza".

Un caso più unico che raro quello del gruppo emiliano, che ha attraversato intere generazioni senza lasciarsi fermare da lutti, defezioni e difficoltà. Il risultato è che 45 anni dopo i Nomadi sono ancora qui capaci di raccogliere ogni anno sempre più gente ai loro concerti, raduni dal sapore quasi familiare. "E' il nostro mondo - spiega Carletti - le gente arriva con i bambini, è una sempre grande festa. Chi viene ad ascoltarci sa che è un ambiente pulito".

Sul palco del "Blue Note" la band ha presentato un set che ha spaziato tra generi e decenni, passando da alcuni dei loro classici a "Dove si va", il brano presentato al Festival di Sanremo nel 2006. Ospiti a sorpresa Gianluca Grignani e don Mazzi, che si sono uniti al gruppo per cantare "Io vagabondo" per il gran finale.
(Foto Alessandro Viganò)

Una tre giorni di happening dove la musica è solo il filo conduttore di tutta una serie di eventi per passare delle ore in compagnia: partite di calcetto, la messa della domenica (celebrata da don Antonio Mazzi), raccolte benefiche, concerti di cover band, proiezione di filmati d'epoca. E ovviamente il concerto dei Nomadi. Il luogo è stato scelto perché come spiega Carletti "ha un significato speciale per la band: a Levico Terme abbiamo passato due mesi suonando e provando proprio agli inizi della nostra carriera e poi nel 1993, di nuovo in Trentino, abbiamo trovato la forza di ripartire dopo la scomparsa di Augusto". Già, Augusto Daolio, indimenticato cantante della "prima vita" del gruppo, che a Folgaria sarà ricordato anche con una mostra di quadri da lui realizzati.

Il concerto di domenica 22 giugno sarà eseguito con l'accompagnamento della Omnia Symphony Orchestra, la stessa con cui è stato registrato l'album "Live 2007". "Per un musicista confrontarsi con dei grandi professori d'orchestra è il massimo - dice il tastierista - sentire venti o trenta violini che ci accompagnano è una cosa che mi fa godere".

Tutto bello ma Carletti trova lo spazio anche per una piccola polemica o meglio un rimpianto: su come è cambiata la musica in questi ultimi anni. "Oggi è tutto uno steccato e un paletto: chi fa rock non può fare jazz, chi fa pop non può fare blues e così via. Quando abbiamo iniziato noi era tutta un'altra cosa". Case discografiche, radio e forse anche gli artisti stessi. I responsabili di questo sono molti. Di sicuro chi ci rimette è il pubblico. "In questo modo non dai possibilità di scegliere – dice Carletti -. Quando nell'arco della giornata in tutte le radio senti andare le stesse 20 canzoni che ha scelto qualcuno perché sono quelle che 'tirano' al pubblico si impedisce di conoscere l'universo musicale che c'è oltre quella piccola playlist. Ormai è stato raschiato il fondo del barile. Ma qualcosa cambierà, per forza, non ci sono alternative se vogliamo che la musica sopravviva".



tgcom
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