Aborti clandestini, 8 donne indagate
Ermanno Rossi, 54 anni, ginecologo del Gaslini di Genova che si è tolto la vita gettandosi dalla finestra del suo studio lunedì sera, aveva annunciato alla moglie l'intenzione di suicidarsi. Lo ha fatto con un sms. La donna ha avvisato i soccorsi che sono giunti però troppo tardi. Rossi era coinvolto in un'indagine per sospetta violazione della legge 194. Assieme al medico indagate 8 donne che avrebbero abortito fuori dalle strutture sanitarie.
Rossi era indagato insieme ad altre 5-6 persone (non medici) in un'inchiesta condotta dal sostituto procuratore genovese Sabrina Monteverde che ipotizza la violazione dell'articolo 19 della legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza al di fuori delle procedure e delle strutture previste. Lunedì mattina alle 6.30 i carabinieri del Nas sono andati a prenderlo al Gaslini, dove aveva appena finito il turno di notte. Una rapida perquisizione del suo armadietto ed in una stanza nella sua disponibilità nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale (dove pare che non sia stato sequestrato alcunché), e poi ancora nella sua abitazione genovese (dove hanno preso qualche documento), ed ancora negli studi medici, uno nella centrale via Venti Settembre a Genova e l'altro a Rapallo (qui sarebbe stato sequestrato diverso materiale).
La moglie che lo aveva sentito al telefono più volte nel corso della giornata, gli aveva raccomandato di chiamare un avvocato, ma Rossi si era detto tranquillo, spiegandole che non ce n'era necessità. Nel tardo pomeriggio poi era tornato a casa per cenare con la famiglia, allontanandosi subito dopo, con la motivazione di voler andare a mettere in ordine lo studio. Così, lunedì sera, malgrado i soccorsi fossero dispiegati sotto l'edificio già da un quarto d'ora e la moglie ed il cognato stessero salendo fino al suo ufficio con la chiave recuperata dal portinaio per "salvarlo", ha aperto la finestra del suo studio all'undicesimo piano ed è volato giù.
Lo ha visto precipitare un vigile del fuoco che stava montando la scala per raggiungere dall'esterno la sua finestra, dopo che la moglie, allarmata da un suo sms aveva allertato i soccorsi. Nel suo ultimo messaggio chiedeva "scusa", mandava un bacio, ed indicava dove avesse parcheggiato l'auto e dove si trovassero alcune cose che potevano essere utili. La notizia del suicidio del professionista al Gaslini è stata appresa con sgomento, mentre cominciava a trapelare tra i colleghi la notizia delle perquisizioni. "Sono rimasto
basito, era un professionista che da noi svolgeva il suo lavoro con grande correttezza, equilibrio e serietà", ha detto il direttore sanitario del nosocomio Silvio Del Buono, che ha spiegato di non aver ricevuto alcuna informativa da parte dei carabinieri e sottolineando che "l'istituto è del tutto estraneo alla vicenda giudiziaria" (nell'inchiesta al momento non sono coinvolte strutture ospedaliere di alcun genere).
Parole di apprezzamento e stima nei confronti di Rossi sono state espresse anche dal primario di ostetricia e ginecologia Pierluigi Venturini, che del collega ha voluto sottolineare la "grande umanità e professionalità". "Era capace di rientrare dalle vacanze per seguire una nascita. Non si concedeva un attimo di libertà - ha spiegato il direttore di anestesia e rianimazione Pietro Tuo, cognato di Rossi - e le sue pazienti sapevano di trovare in lui grande disponibilità. In questo si può dire che avesse le caratteristiche dei medici di una volta. Era una persona di grande cultura, che si aggiornava di continuo per poter esercitare al meglio la sua professione. "L'ipotesi investigativa - ha concluso - è tutta da dimostrare".
Indagate otto donne
Otto donne, sembra signore della Genova bene, sono indagate con Ermanno Rossi, il ginecologo suicidatosi ieri a Rapallo dopo aver appreso di essere indagato per violazione della legge 194 sulle interruzioni di gravidanza. Dalle indiscrezioni trapelate, le donne si sarebbero sottoposte all'intervento al di fuori delle procedure e strutture previste.