Michel: dal fischietto allo Shakhtar

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giuggyna
00venerdì 14 novembre 2008 21:54
L'ormai ex arbitro slovacco ha lasciato l'attività. Ora aiuta il club ucraino a crescere
L'ex arbitro Lubos Michel non ha forse scelto il momento migliore per accettare l'incarico allo Shakhtar Donetsk, dato che gli ucraini sono aritmeticamente eliminati dalla Champions League dopo quattro giornate e non corrono per vincere il campionato. Eppure lo slovacco, che dopo una settimana dal ritiro a causa di un infortunio ha accettato l'incarico di responsabile delle competizioni internazionali allo Shakhtar, considera queste delusioni "temporanee" e indica come suo obiettivo "portare lo Shakhtar a un nuovo livello".

Lo slovacco, che ha arbitrato Manchester United-Chelsea nelll'ultima finale di Champions League, e ha diretto anche a Euro 2008 prima di lasciare a causa di un infortunio al tendine di Achille, ha parlato al sito ufficiale della Uefa del suo nuovo lavoro: "Lo Shakhtar è stato tra i migliori club dell'est per molto tempo. Sono una delle grandi d'Ucraina e il loro prossimo obiettivo è l'Europa. Quindi il mio compito è quello di portarlo a un livello superiore in ambito continentale, per esempio, raggiunger la fase a eliminazione diretta della Champions League o una finale di Coppa Uefa".

Per Michel, il lavoro al club ucraino è iniziato con l'organizzazione della trasferta di Champions League contro lo Sporting Lisbona del 4 novembre (partita poi persa 1-0). Ha anche partecipato a incontri con rappresentanti dei migliori club portoghesi, italiani e spagnoli per parlare della cooperazione tra club. "Ho molto lavoro da fare, interessante e intenso, esattamente come volevo che fosse" - ha aggiunto Michel, che nel 2003 ha arbitrato la finale di Coppa Uefa tra Porto e Celtic.

Ma l'ex arbitro internazionale ha anche altri compiti da portare avanti. "Il club vorrebbe vedere in prima squadra più giocatori provenienti dal settore giovanile, quindi vogliamo che le nostre giovanili giochino regolarmente contro le migliori scuole calcio d'Europa" - ha spiegato Michel. "Credo che in questo senso le mie qualità possano aiutare lo Shakhtar, dato che parlo diverse lingue (tra cui anche russo e polacco, ndr) e ho molti amici in giro per l'Europa".

Michel non ha vissuto però senza traumi l'addio al fischietto. "Lasciare è stata la decisione più difficile della mia vita. Ma avrei dovuto fare due operazioni, poi sette mesi di riabilitazione, e avrei comunque perso il Mondiale 2010. Era difficile trovare una motivazione per andare avanti" - ha spiegato il parlamentare slovacco. "L'offerta dello Shakhtar è arrivata al momento giusto. Non ho accettato subito, ci ho pensato su per qualche giorno. Poi ho capito che sarebbe stato un errore madornale non accettare una così bella proposta".

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