L'Italia in musica di Silvestri

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Frida07
00lunedì 12 maggio 2008 14:20

Monetine", tra successi e rifacimenti

Tempo di bilanci per Daniele Silvestri. Il cantautore romano dà alle stampe "Monetine", un album che raccoglie le sue canzoni più famose. Non tutto però è già stato ascoltato: infatti tra i 35 brani complessivi ci sono anche 2 inediti e 5 nuove versioni. "Volevo correggere qualche errore e alcune cose che non mi piacevano nelle mie canzoni - ha detto Silvestri - e nel mio piccolo fare uno spaccato di questo Paese negli ultimi 15 anni".

La cornice per presentare questo nuovo lavoro è l'Ippodromo del Trotto di Milano. Al doppio cd si affianca anche un dvd con 15 video ("c'è da imbarazzarsi a volte a rivedersi", spiega sempre un po' timido o comunque restio a parlare di sé), un offerta decisamente ricca.

"La logica non è quella di scegliere e impacchettare un cofanetto - sottolinea il cantautore romano -. Ho fatto molti cambiamenti, alcuni brani sono stati stravolti ma c'è un ordine nelle scelte che comparano mondi, aspetti, significati diversi. E in più ricordiamoci che io sono diventato conosciuto soprattutto dopo 'Salirò' e poi con 'La paranza' e quindi ho potuto proporre anche testi meno noti".

Uno dei brani stravolti è proprio quello che dà il titolo all'album. "Monetine" è infatti una versione profondamente rinnovata di "Pozzo dei Desideri", contenuto in "Sig. Dapatas" del 1999: "Ho cambiato anche il nome perché ho tolto la strofa dove si parlava del pozzo, era una parte della canzone che mi ha fatto soffrire". I due inediti sono "Una giornata al mare", una cover (la prima per Silvestri) di un famoso pezzo di Paolo e Giorgio Conte scelto dopo qualche tentennamento ("'intanto io amo cantare cose mie, non sono un interprete e poi di Conte mi piacciono tanto anche 'La giarrettiera rosa' e su tutte 'Onda su onda', anzi sopra ancora 'La fisarmonica di Stradella'''), e "Senza far rumore".

Visto l'orientamento politico mai nascosto da Silvestri, con lui è impossibile evitare una rifelssione sulle recenti elezioni politiche. "Per me è peggio il mio nemico al potere che poi è il nemico di tutti. Credevo che avrebbe vinto la destra ma non credevo in questa misura, una cosa che ti rende difficile anche incazzarti e scendere in piazza cosa che ritengo sia legittimo fare. Sono molto spaventato per esempio da un Alfano alla Giustizia. Ho paura per quello che i centri di potere faranno senza che ne sentiremo parlare. Sono colpito che tanti italiani abbiano premiato il cinismo, la furbizia e temo che non sia più disinformazione e cecità ma malizia e correità". E su Alemanno sindaco di Roma? ''Per fortuna voto a Fiumicino''.


tgcom
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