Gravina, "No a polizia ai funerali"

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giuggyna
00sabato 5 aprile 2008 16:35
Pappalardi: "Trattato come animale"
"lo avevo detto che ero innocente e che dovevano cercare meglio. Ma non c'è stato niente da fare. Sono stato trattato come un animale dalla polizia". A parlare è Filippo Pappalardi, padre dei bimbi di Gravina, scarcerato nelle scorse ore. "Non voglio vedere certa gente ai funerali dei miei figli", dice Pappalardi facendo apertamente riferimento alla polizia. "Alcuni poliziotti mi hanno negato la giustizia".


Sembra un disco rotto Filippo Pappalardi. Continua a ripetere che vuole dare l'ultimo saluto ai suoi bambini, a Ciccio e Tore. E lo fa piangendo. Non ha mai smesso di piangere, dice chi gli sta vicino in queste ore. Ha pianto di rabbia e non di gioia anche se era è arrivata la notizia che la Procura lo avrebbe scarcerato.

"Chi me li ridà i miei figli?", ripete ossessivo mentre infila il giubbino e si reca con la compagna in curia a Bari, per l'incontro con il Vescovo. "Chi mi ridà ciccio e Tore. Non si azzardino a venire ai funerali. Li accompagno io i miei figli al cimitero: non voglio vedere certi poliziotti. Glielo avevo detto di cercare bene. Gli avevo detto che io non c'entravo nulla ma mi hanno trattato come un animale".

Poche frasi ma l'atto di accusa è preciso, circostanziato e lucido. "Ora non dico più nulla - chiude Pappalardi -. Ci sarà tempo per parlare, dopo i funerali. Chi me li restituisce Ciccio e Tore?".
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