"Io che cantavo Aretha a otto anni"

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giuggyna
00sabato 20 settembre 2008 01:06
Mango presenta il suo disco di cover
Da Battisti ("Dio mio no") a Elisa ("Luce - Tramonti a Nord Est"). E duetti con Battiato ("La stagione dell'amore") e Baglioni ("Amore bello"). Ecco "Acchiappanuvole" disco di cover di Mango. "Ho sempre eseguito canzoni di altri - dice a Tgcom -. A 8 anni mi cimentavo con le hit della Franklin". E ricorda: "Agli inizi della carriera mi truccavo come Bowie". Ai nuovi cantautori suggerisce: "Seguite la vostra vocazione con umiltà".


"E' da tanti anni che inseguivo il progetto di fare un bel disco di cover - dice Mango - ed è anche stato stimolante insieme al chitarrista Carlo De Bei esplorare l'immenso patrimonio delle canzoni italiane. Una volta individuati i pezzi da fare è stato molto divertente re-interpretarli e renderli in qualche modo 'originali'. Il fatto di eseguire brani di altri lo faccio da sempre. Basti pensare che a soli otto anni mi cimentavo con le hit di Aretha Franklin. Ma non è stato un mio capriccio. Quando ho messo su la mia prima band a 18 anni in scaletta c'era un po' di tutto e io mettevo a disposizione della musica la mia estensione vocale".

"Tra tutto il repertorio di Lucio Battisti - continua l'artista - ho scelto proprio 'Dio mio no' del 1971, non a caso. In quel periodo questa canzone è stata censurata e poi parla di un'amore impossibile dedicata ad una lei imprecisata. Non sappiamo chi sia, come si chiama e da dove viene. Mi è sempre piaciuto questo brano perchè possiamo immaginare tutti chi possa essere questa donna. Ognuno può avere la sua idea. Potrebbe anche essere che non esista questa ragazza e che sia solo una follia che Battisti ha cantato".



"I duetti con Battiato e Baglioni sono stati straordinari! - esclama Mango - C'è sempre stata una stima reciproca tra noi. Dopo che avevo inciso in studio 'La stagione dell'amore' e 'Amore bello' sono andato da loro a proporre una collaborazione. Si sono subito innamorati di quello che avevo fatto e con grande gioia hanno inciso la loro parte. Quello che mi ha colpito di loro, durante la lavorazione ai brani, è stata l'umiltà e la serenità interiore che hanno".

Mango segue con attenzione l'evoluzione del panorama della musica italiana oggi e suggerisce alle nuove leve di "seguire sempre la propria vocazione artistica ma con umiltà e serenità. Vedo che molti giovani pensano di essere già 'artisti consumati'. Ma non è così. Il talento bisogna sempre coltivarlo con perseveranza. Io mi ricordo che quando ho iniziato a cantare ero molto consapevole di avere un dono ed è proprio per questo che ho sempre rispettato questa vocazione".

Il cantautore si lascia anche andare ai ricordi: "Quando ho cominciato la mia carriera, era il periodo di 'Oro', Mogol voleva che mi mettessi la crema bianca in faccia proprio come David Bowie. E in effetti era il tempo del successo del 'Duca Bianco'. L'ho fatto per un po' e poi basta, non mi sentivo a mio agio e non mi rappresentava come personalità artistica. Di quel periodo non ci sono foto 'ufficiali', ma a casa ne ho diverse e rimarranno lì, segrete, per sempre! Nessuno le vedrà mai (ride, ndr)".

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