"Al prossimo Sanremo non ci sarò"

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giuggyna
00lunedì 3 marzo 2008 14:28
L'addio di Pippo Baudo
Nonostante il flop degli ascolti colloca l'edizione 2008 tra i ''festival più cari'', ma sa già che nel 2009 non ci sarà. ''Non c'è pericolo'', dice Pippo Baudo, occhi lucidi, voce roca per l'emozione. ''Tra l'altro il mio contratto con la Rai scade nel 2008''. E se il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, ripete che il suo mandato ''termina con questo cda'', Baudo aggiunge: ''Anch'io aspetto le elezioni, come Del Noce''.


Superpippo archivia il baudismo e si dà i voti con umiltà: ''Quasi tutti i giornali mi hanno dato la sufficienza: a 72 anni prendere un 6 va bene. Significa non essere bocciati e aver superato la prova''. Ma poi rivendica, ''senza fare il postulante'', le ''perle'' di quest'anno: ''Aver individuato della buona musica: almeno dodici canzoni cammineranno sulle loro gambe. Poi aver fatto delle buone scelte: quella di Chiambretti, innanzi tutto. E non gli ho fatto fare il valletto, cosa che forse tutti temevano e che lui stesso sospettava''.

Poi Elio e le Storie Tese: ''Li ho convinti assicurando loro che non sarebbero stati condizionati da nulla''. Certo, errori ce ne sono stati: ''Si potrebbe asciugare la gara dei giovani e creare una sorta di lancio preventivo, come abbiamo fatto con Sanremo Giovani - spiega - perché la visibilità che abbiamo assicurato loro a Domenica in non basta. E si potrebbe ridurre il numero dei big da venti a quindici. Ma senza ridimensionare lo show: la musica ha difficoltà ad affermarsi come singolo elemento di spettacolo. La presenza di Piero lo dimostra: non ho mai visto ridere tanto il pubblico dell'Ariston. Tutto si può fare, niente è eterno'', aggiunge, parlando ancora un po' da direttore artistico.



Spazio poi ai ricordi. Quando quarant'anni fa arrivò per la prima volta a Sanremo, Baudo pensò di essere ''in Paradiso. Dal mio paese Sanremo rappresentava il cielo. Lo presentava Nunzio Filogamo, che in fondo per me era San Pietro. Poi a Sanremo ci sono arrivato: è una porzione notevole della mia vita''. Nonostante il record negativo dell'Auditel, Baudo metterà questo Sanremo tra ''i festival più cari, perché il momento era difficile. Quando mi sono messo al lavoro, la discografia era totalmente ostile''.

Pippo accarezza nella memoria anche l'edizione del 1987, ''quando vinse una bellissima canzone, Si può dare di più, e purtroppo ci fu la morte di Claudio Villa''. Poi il 1993: ''Sono venuti i metalmeccanici a protestare, li ho fatti parlare''. Tra i ricordi più amari, il caso del 1995, quando il disoccupato bolognese Giuseppe Pagano minacciò di gettarsi in diretta tv dalla balconata dell'Ariston, ma Baudo riuscì a dissuaderlo: ''Si disse che lo avevo fatto apposta, ma non era vero per niente. Fui dato per morto, in quell'occasione. Sono morto tante volte, ma sono sempre risorto''. Il contratto triennale che firmò con l'allora dg Flavio Cattaneo scade quest'anno: ''Non è neanche scandaloso dal punto di vista economico: non sono certo in testa alla lista degli emolumenti tra i colleghi. Posso anticipare - scherza - che non andrò a Canale 5. Spero di essere ancora utile per fare qualche cosa in Rai''.
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