"Aids non si cura con preservativi"

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Frida07
00mercoledì 18 marzo 2009 08:28


Il Papa è giunto in Camerun

L'epidemia di Aids "non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumentano i problemi": è quanto ha dichiarato Benedetto XVI, durante il suo viaggio verso l'Africa. Il Papa ha indicato come unica strada efficace contro la patologia particolarmente diffusa nel continente quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. Giunto a Yaoundé, in Camerun, il Papa ha tenuto un discorso ai fedeli.

"Tragedia Aids non si supera con i soldi"
Prima dell'arrivo in Africa, il Papa ha ricordato che la Chiesa cattolica fa tanto in Africa contro l'Aids. "E' una tragedia che non si può superare solo con i soldi, non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi". Serve invece, ha proseguito, un comportamento umano morale e corretto ed una grande attenzione verso i malati: "Soffrire con i sofferenti". Il pontefice, conversando con i giornalisti a bordo dell'aereo papale, un Boeing 777 dell'Alitalia, ha poi parlato di crisi economica e del ruolo della chiesa in Africa, lanciando un appello alla comunità internazionale, perché non lasci sprofondare il continente sotto il peso della crisi economica e ha anche ribadito che il mondo della finanza e dell'economia devono ritrovare la centralità dell'etica. Benedetto XVI ha annunciato che di questo parlerà nella sua prossima enciclica: "Era quasi pronta - ha rivelato - ma poi è intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanità in questa congiuntura". La chiesa - ha poi affermato cambiando argomento - è vicina ai poveri e ai sofferenti, ma non è esente da peccati e deve purificarsi. Rispondendo a chi gli chiedeva se oltre alla quantità sia necessaria anche la qualità nella presenza cattolica nel continente nero, il Papa ha osservato che anche la chiesa non è "una società perfetta". Piuttosto che la purificazione delle strutture - ha indicato - occorre però "una purificazione dei cuori". Il Papa ha anche parlato dell'aggressività dei nuovi movimenti religiosi: "E' vero - ha ammesso - in Africa ci sono problemi con le sette. Noi non annunciamo miracoli o prosperità, al contrario di loro". Tuttavia, ha spiegato, queste nuove chiese sono "molto instabili" e il cattolicesimo può fronteggiarle grazie alla sua struttura e alla sua unità. Poco dopo il decollo, il Papa aveva anche fatto battute sulla sua presunta "solitudine" letta da alcuni commentatori nella sua lettera sulla revoca della scomunica ai lefebvriani. "A dire la verità - ha osservato Ratzinger - devo ridere di fronte a questo mito della solitudine. In nessun modo - ha aggiunto - mi sento solo; ogni giorno vedo i miei collaboratori i capi dicastero, i vescovi".

Il discorso pronunciato a Yaoundé
Appena atterrato sul territorio africano, Bendetto XVI è stato accolto dalle autorità del Camerun, civili, militari e religiose, e da tanti bambini con le bandierine giallo-rosso-verdi. Nel discorso pronunciato a Yaoundé subito dopo il suo arrivo il Pontefice ha dichiarato: "Il messaggio salvifico del Vangelo esige di essere proclamato con forza e chiarezza, cosi' che la luce di Cristo possa brillare nel buio della vita delle persone". "Qui, in Africa, come pure in tante altre parti del mondo, innumerevoli uomini e donne - ha aggiunto il Papa - anelano ad udire una parola di speranza e di conforto. Conflitti locali lasciano migliaia di senza tetto e di bisognosi, di orfani e di vedove. In un Continente che, nel passato, ha visto tanti suoi abitanti crudelmente rapiti e portati oltremare a lavorare come schiavi, il traffico di esseri umani, specialmente di inermi donne e bambini, è diventato una moderna forma di schiavitù"





tgcom
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