Battuta l'Ungheria in finalina olimpica
Dopo la contestata sconfitta in semifinale contro la Russia, le azzurre di scherma hanno conquistato la medaglia di bronzo all'Olimpiade di Pechino nella gara a squadre del fioretto femminile. Valentina Vezzali, Margherita Granbassi e Ilaria Salvatori si sono imposte nella "finalina" sull'Ungheria con il punteggio di 32-23. In quest'occasione la riserva Salvatori ha preso il posto di Giovanna Trillini. Titolo alla Russia sugli Usa (28-11).
Una medaglia che comunque non mitiga l'amarezza per quanto accaduto nel corso della semifinale, quando le azzurre sono state battute all'overtime e all'ultima stoccata, contestatissima, dalle russe. Un arbitraggio surreale, una finale olimpica decisa interamente o quasi alla moviola, interpretata in maniera creativa.
"Uno scandalo. Non è possibile. Mi piacere perdere quando l'avversario e' piu' forte, ma l'arbitro polacco ha creato un autentico disastro - ha detto il ct Andrea Magro - . Ci hanno tolto almeno 5-6 stoccate. Ma non sono riusciti a farci perdere il bronzo". Proprio per queste parole, ma anche per il fatto di aver lanciato una sedia contro una porta, sfondandola, prima della sfida con l'Ungheria, Magro è stato prima allontanato dalla panchina e poi squalificato dalla Federscherma internazionale per due mesi. Così non potrà essere in panchina domani, nell'ultima gara a squadre, quella della sciabola uomini. "Non ho rotto nessuna porta - ha negato - ho solo preso una panchina e l'ho appoggiata contro una parete. Poi dopo ci hanno detto che ha ceduto. Un'inserviente cinese ha fatto la spia dicendo che aveva visto che ero stato io. Abbiamo toccato davvero il fondo. Non ho fatto niente".
La Federazione italiana, comunque, è stata durissima con i giudici. "Qualcuno lassù in alto non ci ama - ha detto il presidente Giorgio Scarso - . Una finale olimpica non si può assegnare con una stoccata contestata. L'arbitro ha sbagliato, ha applicato il regolamento in maniera troppo restrittiva".
"La moviola non risolve i problemi, anzi alimenta i dubbi - avverte il presidente del Coni Gianni Petrucci- noi pensavamo di aver ragione, mentre l' arbitro, pur guardando il video è rimasto della sua decisione. Solo nel calcio si pensa che con la moviola si risolva tutto, ma non è così".
Le azzurre hanno voluto dedicare il bronzo alla compagna Trillini, la quale aveva annunciato che dopo questa Olimpiade si sarebbe ritirata.