[Motomondiale] Tattica suicida

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giuggyna
00lunedì 6 ottobre 2008 17:52
L'inspiegabile autolesionismo della Michelin
Dilapidare in 3 anni un patrimonio immenso, nel senso dell'impegno, dell'investimento e dei successi nelle corse. L'impresa è riuscita alla Michelin il marchio famoso per il Bibendum, l'omino "ciccione" colorato di bianco.

La casa francese ha avuto non pochi meriti nel permettere a Fernando Alonso di archiviare in un paio d'anni l'era Schumacher, nel dare una mano a Valentino Rossi nei primi 5 mondiali in 500 e MotoGP senza dimenticare i successi nel Mondiale Rally.

Eppure ai giorni dei trionfi è subentrato un inspiegabile autolesionismo. Così quando la Formula 1 ha iniziato a trattare il tema della gomma unica la Michelin ha messo la retro lasciando campo libero alla Bridgestone. Lo stesso è accaduto nel motomondiale, sempre a favore della Bridgestone. Rossi aveva iniziato a lamentarsi della Michelin nel 2007, la Michelin aveva dato l'impressione di fregarsene dei lamenti di Rossi.

Un anno dopo eccoci a parlare di monogomma made in Japan. Pure il pupillo dei gommisti francesi, Dani Pedrosa, ha tradito la causa in anticipo sui titoli di coda. A completare la dissoluzione del Bibendum sullo scenario sportivo che conta davvero sono Rally e Superbike. Mondiali minori, d'accordo, ma pure lì si tratta con un unico fornitore di pneumatici, la Pirelli.

Sembra di essere alle prese con una maledizione che ha pure un luogo e una data. Indianapolis 2005. Allora la Michelin, per un difetto strutturale delle gomme, costrinse i suoi team a ritirarsi dalla gara, lasciando in pista 6 macchine appena, fornite ovviamente dalla Bridgestone. Una figura terribile destinata a offuscare anche i successi che seguirono quel maledetto finesettimana.

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