«L' ho violentata e strangolata»

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Frida07
00domenica 13 aprile 2008 15:27

L'assassino di Pippa Bacca reo confesso, 38 anni, era già noto alla polizia turca


ISTANBUL - Murat Karatas, 38 anni, ha confessato. Ha dato un passaggio in auto a Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, l’ha violentata e l’ha uccisa. Lo riporta la versione on line del quotidiano Hurriyet, che pubblica in anteprima alcuni particolari sull’interrogatorio del killer. Pippa Bacca è stata violentata e strangolata prima di essere seppellita dal suo assassino, reo confesso, che l'aveva caricata mentre faceva l'autostop. Murat Karatas è separato con due figli. In precedenza aveva avuto problemi con le forze dell’ordine per furto. Lo hanno catturato sabato pomeriggio nella zona di Tekirdag e Cerkezkoy, grazie al segnale inviato dal cellulare di Giuseppina, dove Murat aveva inserito la sua scheda. Messo sotto torchio dalle forze dell’ordine ha confessato. Ha caricato Giuseppina su un camioncino modello Tata nero lunedì 31 marzo, data dell’ultimo contatto della giovane artista con la famiglia. Si è allontanato dalla E5 e ha preso la statale D 100, fino a raggiungere la località di Ballikayalar. Arrivato presso un bosco l’ha violentata in macchina, strangolandola subito dopo. In ultimo, ha cercato di seppellire il corpo alla bell’e meglio nel piccolo boschetto presente vicino al luogo del delitto.

«HA INCONTRATO LA PERSONA SBAGLIATA» - «Era molto fiduciosa. Purtroppo ha incontrato la persona sbagliata, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato». Lo afferma dalla Turchia Giovanni Chiari, fidanzato di Giuseppina Pasqualino di Marineo. «La polizia -ha detto Chiari- è stata molto corretta, di una professionalitá impeccabile. Abbiamo appreso del ritrovamento del corpo di Giuseppina da un sms dall'Italia -ha raccontato- speditoci da chi ha sentito la notizia da non so quale media».

«IN MOSTRA IL SUO ABITO DA SPOSA» - «Speravamo che fosse stata presa dai curdi - ha detto invece la madre di Giuseppina, Elena Manzoni -. Abbiamo tentato di metterci in contatto con ambienti musulmani, poi purtroppo si è capito che era un omicidio». «Non eravamo preoccupati del suo viaggio in autostop - ha aggiunto -. Sapeva cavarsela in ogni situazione. Siamo sconvolti per quello che è successo, ma la natura di mia figlia era quella, era piena di entusiasmo, di gioia di vivere». Nessuna parola di odio nei confronti dei turchi «sono bravissima gente, ma chi l'ha caricata in auto era un maniaco, aveva l'intenzione di ucciderla». Elena Manzoni, sorella dell'artista Piero Manzoni, pensa di organizzare un mostra per ricordare la figlia ritrovata morta in Turchia. Giuseppina era partita lo scorso 8 marzo dal capoluogo lombardo in autostop, (guarda l'articolo scritto allora sul Corriere) vestita con un abito da sposa, verso Israele e la Palestina. Giuseppina, racconta la madre, «stava sistemando un seminterrato a Milano. Ora pensiamo di concludere noi i lavori. Lì potremmo tenere una mostra, com'era previsto all'inizio, con il vestito da sposa di mia figlia al centro del progetto». Dal 31 marzo, quando si trovava a Istanbul, in Turchia, Giuseppina non aveva dato più notizie. Subito erano partite le ricerche, gli appelli dei famigliari e l'interesse della stampa.

CONDOGLIANZE DAL PRESIDENTE TURCO - Il presidente della Repubblica Turca, Abdullah Gul, ha trasmesso le sue condoglianze per la morte di Giuseppina Pasqualino di Marineo, all’Ambasciatore italiano ad Ankara Carlo Marsili. Il Capo di Stato turco ha voluto esprimere tutto il suo dolore personale e la sua profonda commozione per la tragica morte di Giuseppina, facendo sapere di essere stato molto colpito dalla storia e dal candore di questa ragazza, che con il suo abito da sposa portava nel mondo un messaggio di pace.

CORO TRA LE LACRIME - Un gruppo di persone che fa parte dello stesso coro di Pippa Bacca, il «Coro di Micene», si è invece riunito sabato pomeriggio nel centro di Milano e si è esibito verso sera in piazza Scala, all'ingresso della galleria Vittorio Emanuele. Inizialmente il concerto era previsto alle 17.30 all'Ottagono della Galleria, per una esibizione di routine, ma lo spazio era occupato da una pianista nell'ambito di una rassegna organizzata dal Comune. E poi tutti i coristi, che non usano strumenti o accompagnamenti, erano in lacrime: i pianti e gli abbracci fra gli amici-artisti sono stati continui e nessuno se la sentiva proprio di cantare. Volevano andare sotto casa di Giuseppina ma poi, dopo oltre un'ora, il coro ha scelto di testimoniare l'affetto per la loro avventurosa e sfortunata compagna nel primo spazio trovato libero. Un corista, che si è improvvisato portavoce, ha spiegato: «Pippa era una di noi, non sapevamo se cantare o no, poi abbiamo deciso di farlo per dire che ci mancherà sempre»



corriere.it
Frida07
00domenica 13 aprile 2008 15:27
Certa gente dovrebbe venir rinchiusa in carcere e poi buttare la chiave..solo una bestia!!
giuggyna
00domenica 13 aprile 2008 15:36
si sn dakkordo kn te
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