Messa requiem, concorso e concerto
Alle 5 di mattina del 6 settembre il tumore al pancreas vinse la lunga battaglia e Luciano Pavarotti se ne andò a 71 anni. In 3 giorni circa 100mila persone fecero la fila per salutare Pavarotti nel Duomo di Modena. Per ricordare 'Big Luciano' previsti la messa da Requiem di Verdi a Modena, un concorso internazionale di canto, il live di beneficenza e un memoriale a Petra, in Giordania. "Ha lasciato un vuoto immenso", ha detto la moglie Nicoletta.
Pavarotti al momento della scomparsa si trovava nella sua residenza di Santa Maria del Mugnano, nelle campagne alle porte di Modena, dove era tornato una decina di giorni prima, dopo un ricovero di 18 giorni nel Centro oncologico del Policlinico cittadino per combattere una febbre alta e problemi polmonari, che lo avevano colpito mentre era in vacanza nella sua villa sulle colline di Pesaro con la moglie, Nicoletta Mantovani, e la
figlioletta Alice.
Nella sua casa modenese cominciò subito un via vai di parenti, amici, personalità dello spettacolo, arrivate per l'ultimo saluto. Una folla che si moltiplicò poi dalla sera, quando la salma venne trasferita nel Duomo di Modena per la camera ardente. A salutarlo anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Ho voluto rappresentare personalmente - disse - la commozione e la riconoscenza degli italiani per chi ha portato dovunque la voce e l'immagine piu' schietta del nostro Paese. Luciano Pavarotti ha fatto onore all'Italia, l'Italia rende onore a Luciano Pavarotti".
Il giorno del funerale nella Chiesa di Modena c'erano il presidente del consiglio Romano Prodi ("ha fatto della musica - disse, parlando in chiesa - uno strumento per la vita e contro la guerra. Rendiamo omaggio anche alla sua grande umanita'. Grazie ad essa, Pavarotti rappresentera' sempre non solo la musica, ma l'Italia intera") con il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli. Con loro anche Andrea Bocelli, Jovanotti, Bono degli U2, Franco Zeffirelli, Carla Fracci, Zucchero, l'amica Mirella Freni, ma anche tantissima gente comune, assiepata nella piazza e davanti ai maxischermi allestiti in città. L'ultimo saluto arrivò poi dal mesto volo delle Frecce tricolori sopra la piazza, sull'aria che lo ha reso più celebre, il 'Nessun dorma' dalla Turandot di Puccini.
La Messa da Requiem di Verdi la sera del 6 settembre al teatro Comunale di Modena, nel giorno dell'anniversario della morte (bis il 7, perché i biglietti sono andati esauriti in due ore); un Concorso internazionale di canto che vedrà la finale il 3 ottobre, con dieci candidati; un concerto-tributo di beneficenza e un memoriale in suo onore l'11 e 12 ottobre a Petra, in Giordania. Sono gli omaggi 'clou' che ricorderanno Luciano Pavarotti ad un anno dalla scomparsa.
Modena onorerà il Maestro con la Messa da requiem per soli, coro e orchestra nel teatro che oggi porta il suo nome. Sul palco, sotto la direzione di Aldo Sisillo, saliranno la soprano Daniela Dessì, la mezzosoprano Marianna Pentcheva, il tenore Francesco Meli e il basso Carlo Colombara.
E sarà sempre il Comunale ad ospitare le fasi conclusive del Concorso di canto - promosso da Ministero per i Beni culturali, Comune, Fondazione Teatro Comunale, Teatro alla Scala di Milano - riservato a voci femminili tra 18 e 32 anni e maschili fino ai 35: sono 250 i candidati da 32 Paesi, fra cui Cina, Corea del Sud, Nigeria, Usa, Russia e Giappone. Una cinquantina di loro parteciperanno alla prova eliminatoria il 28 e 29 settembre, quando i giovani cantanti dovranno eseguire dal vivo arie d'opera, ma solo venti accederanno alla semifinale (30 settembre-1 ottobre) e dieci alla finale, aperta al pubblico, del 3 ottobre. Quel giorno la giuria, presieduta dal tenore Carlo Bergonzi, proclamerà i tre vincitori del concorso e il vincitore del premio 'Miglior voce di tenore', che parteciperanno il 4 ottobre al concerto e alla premiazione. Il primo classificato riceverà 13mila euro, debutterà in un allestimento d'opera della Scala e in uno del teatro Carlo Felice di Genova, e riceverà l'offerta di un recital-premio organizzato dall'Associazione musicale Bellini, in programma a Messina il 7 novembre.
Poi, l'evento di Petra, dove grandi artisti della musica classica e pop che si sono esibiti al 'Pavarotti & Friends' saliranno sul palco nel giorno del compleanno del tenore, il 12 ottobre. Il giorno prima, al memoriale, saranno presenti alcune personalità d'eccezione per testimoniare l'opera umanitaria svolta dal Maestro, specie come Messaggero di Pace delle Nazioni Unite. A ideare l'evento sono state la vedova di Pavarotti, Nicoletta Mantovani, e la Principessa Haya, figlia del defunto Re Hussein di Giordania, che ha conosciuto Pavarotti grazie alla comune passione per i cavalli e all'amicizia che legava il tenore a suo padre. Il Governo giordano ha concesso l'autorizzazione a tenere memoriale e concerto a Petra - una delle sette meraviglie del mondo e dichiarata Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco - in via del tutto eccezionale, "per riconoscenza verso l'eccezionale figura del maestro nel mondo della musica e per il suo speciale rapporto con la famiglia reale giordana". Il ricavato andrà a supporto di progetti congiunti in Afghanistan dell'Unchr e del Wfp (Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite), oltre che ad un'associazione locale impegnata nella costruzione di un centro per bambini disabili di Petra.
NICOLETTA: "HA LASCIATO VUOTO IMMENSO"
Nicoletta Mantovani, vedova di Big Luciano, riassume le emozioni del suo primo anno senza il Maestro in un intervista al settimanale Chi: "E' stato un anno difficile. Luciano è una persona che ha sempre riempito e reso più bella la mia vita e ha lasciato un vuoto immenso. Ma ho la grande fortuna di avere una bambina meravigliosa e di potermi occupare di lei".
La Mantovani ricorda alcuni degli eventi che lei stessa ha contribuito a organizzare in memoria del marito. Dalla mostra al Vittoriano di Roma, che gode del patrocinio del ministro della Cultura Sandro Bondi e del presidente della Repubblica Napolitano, al grande concerto che si terrà a Petra, in Giordania, il 12 ottobre, giorno del compleanno di Pavarotti, con l'intento di devolvere i proventi alle Nazioni Unite, di cui Pavarotti era ambasciatore di pace. "E' la prima volta che si organizza un concerto in quel luogo - dice - ma autorità e cittadini l'hanno fortemente voluto. Del resto, il concerto a Petra era il sogno del defunto re Hussein e di Luciano. Sono molto grata alla principessa Haya, figlia di re Hussein, che ha permesso di trasformare il sogno in realtà".