"Credo in Ronaldo e rivoglio Borriello"
In casa Milan si pensa al futuro, a una rifondazione che dovrà interessare buona parte della rosa e, soprattutto, il reparto offensivo. Se Galliani è sempre più convinto dall'ipotesi Adebayor, il presidente Berlusconi pensa a un clamoroso ritorno. "Continuo a sentire Shevchenko e mi dice che vuole il Milan, credo che Abramovich lo lascerà andare. Poi, ci sono Borriello e Paloschi; inoltre credo nel rientro di Ronaldo".
Ci risiamo, ancora una volta con il cuore e la mente appesi ai ricordi e a un romanticismo d'altri tempi. Il Milan di Berlusconi è così, ha memoria e avverte con forza l'importanza del passato e della storia. "Il Milan ai milanisti", recitava uno slogan divenuto il verbo a Milanello e dintorni. E così ecco Costacurta finire dritto nello staff di Ancelotti, già coadiuvato da un altro 'Immortale' come Tassotti; ecco Leonardo diventare una risorsa di mercato per il club di via Turati e Baresi passare dalla vicepresidenza onoraria all'incarico in Primavera e oltre. Non è la 'nostalgia canaglia', ma poco ci manca. Eppure, il discorso che riguarda Andriy Shevchenko è diverso, non solo perché qui si parla di un ritorno sul terreno di gioco e non alla scrivania, ma perché quel sodalizio tra il presidente rossonero e l'ucraino è sempre rimasto intatto, nonostante la 'fuga' dell'attaccante verso i milioni di Abramovich. Di questo ritorno al futuro si era parlato già nel gennaio dell'anno scorso, a pochi mesi dall'addio. Perché Sheva a Londra non si è mai sentito a casa, perché Berlusconi quella maglia l'avrebbe conservata per lui. Non se ne fece nulla, un po' perché un dietrofront così repentino avrebbe suonato troppo come un fallimento, un po' per le difficoltà burocratiche alle quali si sarebbe andati incontro. A giugno, però, si farà, parola di presidente. "Drogba e Adebayor? Sono entrambi buoni giocatori - commenta Berlusconi nella notte che ha seguito l'amarezza europea -. Il centravanti dell'Arsenal è bravo, ma io penso a Sheva".
L'unico problema potrebbe essere l'ingaggio e le eventuali richieste dell'ucraino, ormai abituato a percepire cifre faraoniche al Chelsea. "Non credo rappresenterà un ostacolo - afferma il numero uno rossonero -, anzi non credo ve ne siano di concreti per far saltare un ritorno di Sheva al Milan". Un annuncio, insomma, o poco meno. E lo scetticismo dei tifosi non fermerà Berlusconi. "Capiranno che è la scelta migliore, la situazione ideale per noi". A chi gli fa notare come con l'acquisto dell'ex milanista resterebbe insoluto il problema legato alla necessità di un attaccante 'di peso', il massimo dirigente fa spallucce e replica con un'altra dritta di mercato. "Non mi sembra che Sheva sia leggerino - dice -, ma comunque riprenderemo Borriello". L'ultima battuta è per l'Inter di Moratti ed è una 'carezza': "Spero possano vincere la Champions - ammette -. Io sono un tifoso anomalo: se succedesse festeggerei con loro".
