Conseguenze pesanti dopo la spy story
Rischia di concludersi ingloriosamente, a causa di un’ispezione della polizia nella sua abitazione inglese, la carriera in Formula 1 di Ron Dennis, attuale numero uno della McLaren Mercedes. E' questo il timore del Times, dopo i controlli e gli interrogatori che gli inquirenti hanno svolto nell'ambito dell'inchiesta per spionaggio industriale portata avanti dalla procura di Modena, conseguente alla spy story Ferrari-McLaren.
Diverse abitazioni e uffici nella sede del team di Woking, oltre a quelli di alcuni dirigenti della McLaren, sono stati ispezionati nella giornata di ieri. Tra questi anche quello di Dennis, responsabile della scuderia anglo-tedesca, che in quel momento si trovava nella sua residenza di Byfleet. Secondo quanto fatto trapelare finora, la polizia non avrebbe sequestrato alcun documento e neppure il controllo dei computer avrebbe fatto emergere novità sostanziali e rilevanti. Gli inquirenti hanno cominciato nel pomeriggio di mercoledì le ispezioni a seguito della richiesta di rogatoria internazionale avanzata dal pm titolare dell'inchiesta modenese, Giuseppe Tibis.
E' stata la stessa McLaren a dare notizia dell'arrivo della polizia, sottolineando come questa sia rimasta "completamente soddisfatta della cooperazione ricevuta". Secondo il Times, Ron Dennis sta ora considerando la sua attuale posizione e potrebbe anche decidere di non seguire il team in Australia per il debutto mondiale di Melbourne in programma il prossimo mese. Le dimissioni, o la cessione di parte del 15% del suo pacchetto azionario, sono, in questo momento, le due ipotesi al momento più verosimili. Uno scenario sollecitato sempre più dalle pressioni che arrivano dalla Germania: nonostante le smentite di prassi, la casa automobilistica tedesca, che fornisce i motori alla McLaren e controlla oltre il 40% delle società, si augura infatti una veloce uscita di scena di Dennis, un personaggio ormai troppo ingombrante