Ricercatori della Rossa alle Olimpiadi
Il Coni si mette nelle mani della Ferrari per correre più veloce. Gianni Petrucci e Luca Cordero di Montezemolo hanno ufficiatizzato l'accordo che vorrà un team di ricercatori di Maranello al fianco della Nazionale olimpica per migliorare l'aerodinamica e i materiali utilizzati dagli atleti a Pechino. Ma quella cinese è solo la prima tappa di un progetto che si concretizzerà all'Olimpiade invernale di Vancouver nel 2010.
L’accordo tra le due parti avrà una durata di tre anni e un costo complessivo di un milione e 800 mila euro, che il Coni pagherà in tre anni. Ma non è il primo esempio di cooperazione tra una casa automobilistica e un comitato olimpico. Ormai da diversi anni, in Germania, la casa automobilistica Audi collabora con la nazionale tedesca. La mano degli ingegneri della Rossa di vedrà in discipline olimpiche estive e invernali, come bob, slittino, skeleton, pattinaggio velocità, canottaggio, canoa, vela e sci paralimpico. La Ferrari metterà a disposizione tre tecnici: Ferdinando Cannizzo, che sarà il responsabile dell’aerodinamica e coordinatore del progetto, Ignazio Lunetta, per la parte meccanica e François Nicolaie, specialista dei materiali. Sarà loro la responsabilità di sviluppare le attrezzature per rendere più performanti i nostri atleti. Hanno iniziato con Enrico Fabbris, olimpionico del pattinaggio velocità, per capire come migliorare la postura, ma anche come migliorare il lavoro del pattino sul ghiaccio. Insomma, si sta già lavorando duramente, ma senza perdere di vista quelle che sono i regolamenti, come spiega Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni: "Cercheremo, nel rispetto delle regole, di migliorare i remi per canoa e canottaggio, in maniera da renderli più leggeri ed efficaci. In Ferrari hanno un’attenzione spasmodica e competenza nel settore dei regolamenti". Alle discipline già citate, si potrebbero presto aggiungere anche tennis, ciclismo, golf e ovviamente le attività motoristiche. "Vedo la Ferrari come parte integrante dello sport italiano - afferma Gianni Petrucci – e mi auguro che a Pechino gli azzurri vadano forte come la Ferrari".
