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Post: 11.644 | Città: SIRACUSA | Età: 35 | Sesso: Femminile | | | |
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Versace si ispira a Berlino  
Ultimi giorni di sfilate per la Milano Fashion Week. In scena Dolce & Gabbana, che riscopre la discrezione e la sobrietà. Gonne larghe, lunghe, arricciate e signorili, tutta foulard al collo o sulla borsa. I due stilisti sentono bisogno di ''solidità” e stabilità'': non si sono imborghesiti, giurano, e non si sentono aristocratici, ma questa è''moda aristocratica, non gridata''. Gonne tutte almeno al polpaccio, senza pietà. Arricciature e gonfiori perfino sullo chiffon imbottito, senza timore di far sembrare goffe le sottili modelle, che non lo sono mai, neppure negli abitoni larghi e stretti in vita, nelle gonne a cannoni sciolti portate con golfini a costine stretti stretti. E poi, invece, pantaloni aderentissimi e giacche maschili, spigate, costruite con leggerezza, ma sartoriali. Tuttavia è inutile illudersi, questa rimane moda sexy da giovane, lo dicono anche i due creativi, che spiegano: ''non pensiate che questa collezione faccia troppo 'signora', faceva più 'signora' quello che realizzavamo prima''. Quindi anche se le gonne si sono allungate e allargate, i vestiti sono diventati abitoni, per le sfortunate con qualche chilo di troppo, le gambe troppo corte o i polpacci grossi non c’è nulla da fare: questa è una moda per autentiche belle e vere giovani. Solo per loro sono pensate le gonne largotte in pied-de poule con la camicia in Oxford azzurro e il giubbetto extra-small in pelle. Soltanto per queste nuove debuttanti del lusso sono disegnati gli abiti da gran sera (gli unici scollati), con gonne-tutù cucite sulla canapa che struttura le giacche maschili, a strati sovrapposti di chiffon imbottito, di tessuti maschili, di intere pelli d' agnellino bianco, con un effetto ''Degas primitivo'', E perfino il foulard, che alla signora ricorda il passato, per la giovane fa tendenza: Dolce & Gabbana li hanno stampati in tante fantasie, di pois, di uccelli, di elefanti, di gocce paisley e li hanno annodati al collo di tutte le modelle e perfino sulle borse, perché ''il foulard che metteva la mamma oggi dà stabilità, ed e' quello che vogliamo''. Tutta giocata sui tagli invece la collezione di Versace con volumi spostati, pieghe in movimento, effetti tridimensionali sul corpo, glamour urbano e ispirazione Berlino: una collezione moderna e grafica e colorata. Da poco tornata da Berlino, che l’ha molto affascinata, Donatella Versace non esita a proclamarsi ''I'm a berliner''. Proprio lì, la stilista ha conosciuto un pittore di origine olandese, Tim Roeloffs, con cui ha sviluppato le stampe della collezione: lui ha fatto dei 'decoupage' mescolando temi metropolitani e iconografie tipiche di Versace, la maison li ha poi riprodotti, per esempio, sul gazard di seta gialla di un affascinante e corto abito asimmetrico che libera una voluta dal fianco. Tutta la collezione ha un sapore molto metropolitano, ma vivace, ''come è vivace Berlino'', spiega Donatella: grigio acciaio industriale, blu forte, viola scuro, cipria, fucsia, giallo vivo e niente nero, troppo scontato ormai. I volumi e le proporzioni sono inaspettati: il cappotto rosa è tutto un gioco di tagli sul dorso, con un effetto arrotondato, morbidamente a ogiva. Il delicatissimo cappotto in visone rosa cipria invece è stretto da una cintura di raso lavorata a cancellata. I pantaloni della collezione sono dritti e sottili, la silhouette degli abiti è a colonna, enfatizzata dai materiali come il taffetas di seta intessuto di nylon che gli dà un luccichio molto notturno. L'effetto sexy dei vestiti lunghi in jersey, invece, è garantito anche da grandi aperture a goccia sottolineata da un nastro tridimensionale. Borse anche in visone rosa con catena, scarpe con tacco 'meccanico' alto 15 centimetri, quasi un perno rubato in fabbrica e collegato con vite e bullone. Multicolore la donna Pucci lo è da sempre, ma stavolta c'è anche una Pucci-girl in 'pile', il materiale caldo e sportivo per eccellenza. Sarà magari di cashmere, ma certo ha lo stesso effetto morbido e confortevole, tagliato a spicchi colorati per abitini corti e grafici che ricordano i dipinti di Sonia delaunay, per cappottini a fantasia di tinte con cappuccio di pelo, per giacche corte e scampanate che danzano sulle minigonne a ruota. Ci sono anche i leggings in stampa caleidoscopica, i piumini fantasia e il patchwork di maglia per il parka che cita, in versione tricot, le fantasie della casa. Rigore e semplicità sono le parole d'ordine della nuova collezione Fendi che non rinuncia certo alle lavorazioni sofisticate e all'alta tecnologia, ma va alle origini della sua storia. La nuova borsa è semi rigida, si ispira a un modello d'archivio, è squadrata e molto da signora, impreziosita con grandi cabochon in legno o pietre dure. La novità eè l'effetto visone stampato sul cuoio. La maison romana del gruppo Lvmh cerca una moda adatta non solo alle celebrities ma alle donne che vogliono qualcosa di più dell'accessorio 'must have' del momento. Grafismi precisi e curve morbidissime sono un evidente omaggio alla femminilita': sotto gonne strette sopra voluminosità. O l'inverso, con sottane come un fiore, a scaglie di pelle e bordature di pelliccia. Peli preziosi, ma non tinti: pellicce di colore naturale, ma trattati con vero oro per i riflessi. Atmosfera da film noir e molto glamour sulla passerella di Max Mara, che ritrova la forza della silhouette strutturata, con spalle sempre marcate anche a roulè, perfino quando le maniche diventano inessenziali e il cappotto si trasforma in un importante gilet. Tailleur rigorosamente maschili ma estremamente femminili, abiti in jersey drappeggiato, filati glitterati perfino per il golfino peloso da portare sotto lo smoking e per il golfone in lurex a punto irlandese. Grigio perla, e tinte pastello ma glacè anche per l'alpaca a pelo lungo, protettiva e preziosa. Di sera, anche un cappotto a gilet con revers da tuxedo. Grossi filati, effetti corposi per il cappotto lavorato a squame di pesce, maglia sottile e densa per i larghi pantaloni a vita alta da portare sotto il caban da marinaio, esile sul davanti e voluminoso sul dorso. Kimono di cashmere jacquard alla Gengis Khan, pettorine come collari mongoli sul lungo abito a stampa chinè, con il nuovo abito bambola a maniche pipistrello, il giaccone con trecce di pelliccia ricamata per Laura Biagiotti. Il cashmere della Mongolia e la seta, tutti però lavorati in Italia, danno vita a una collezione oriental-chic, con pezzi di maglia evergreen in edizione limitata. Il gilet profilato di pelliccia è il capo cult, da portare anche sull'abito da sera. Tutta la palette di colori si ispira al Tibet: accanto al bianco Biagiotti, al nero, al bordeaux e ai toni bruni, compaiono ametista, ambra, cedrone, come per il trench tutto di paillettes water proof.  |