FESTA DELLA MADONNA DELLA COLTURA A PARABITA
In pochi casi nel Salento, il culto del santo protettore si identifica totalmente con la propria citta', come succede per la ...
In pochi casi nel Salento, il culto del santo protettore si identifica totalmente con la propria città, come succede per la Madonna della Coltura con Parabita, che riserva alla propria amata protettrice dei solenni festeggiamenti, dal 26 al 28 maggio, alla fine di un mese che è per eccellenza dedicato a Maria. Già venerdì 25 si è svolto un Concerto dell’Orchestra di Flauti dell’Istituto Comprensivo di Parabita, diretto dal prof.Giorgio Marsano.
Il 23, 24 e 25 maggio si tiene il Triduo di Preparazione alla festa con le sante messe che si svolgono in Santuario, l’Inaugurazione della Mostra Mercato con i Gruppi del Santuario e la Giornata degli Agricoltori della Coldiretti. Ma è il 26 maggio che inizia la vera festa, con la Processione che conduce la statua della Madonna della Coltura nella Chiesa Matrice di San Giovanni Battista e i concerti bandistici tenuti da “Città di Casarano” e “Città di Galatone”.
Domenica 27, alle 12, la tradizionale gara dei “Curraturi”, vale a dire alcuni podisti che corrono il chilometro, in ricordo del mitico ritrovamento del monolito della Madonna della Coltura da parte del contadino della leggenda. Dopo la Messa solenne in Basilica, si è tenuta la commemorazione storica del ritrovamento del monolito della Madonna, in contrada Paradiso. Nel Piazzale dell’Agip, inoltre, si è svolto il I° Trofeo di “Automodellismo Madonna della Coltura” e, alle 18, in Piazza Regina del Cielo, la manifestazione “I palloni t’a Matonna”, una gara di artistici palloni aerostatici organizzata dal Comitato Festa in collaborazione con “Italia Nostra Sezione Sud Salento”.
Concerti bandistici tenuti da “Città di Racale” e “Città di Squinzano”. Durante la festa, dei fuochi rionali nei vari quartieri della città e, alle 24, in Contrada Guerra, un grandioso spettacolo di fuochi d’artificio, ad opera delle ditte Dario di Matino, Sica di Napoli e Maggio di Tuglie.
Lunedì 28, la Processione di rientro del Sacro Simulacro della Madonna dalla Chiesa Madre al Santuario e poi, la festa ha raggiunto il suo apice con lo spettacolo, in Piazza Regina del Cielo, “Armonia degli elementi”, delle scenografie di acqua accompagnate da colpi di scena creati col fuoco, manifestazione, questa, che ha sostituito l’altrettanto spettacolare Incendio del Campanile, che quest’anno non si è potuto tenere per motivi tecnici. Concerto bandistico “Città di Racale”, diretto dalla maestra Anna Ciaccia. Bellissimi gli addobbi e le luminarie, ad opera delle ditte De Cagna di Maglie, Mariano di Corigliano d’Otranto e Parisi di Taurisano, che hanno dato alle strade del centro un raffinatissimo ricamo di luci e colori. Ma la festa della Madonna della Coltura è stata anche l’occasione per alcune iniziative di carattere culturale, come la mostra tenuta, nei locali dell’antica Chiesa dell’Umiltà, dall’“Archivio Storico Parabitano-Il Laboratorio” che ha esposto i propri libri e materiali, la mostra del Museo Etnografico da parte dell’Associazione “Italia Nostra”, presieduta dal prof. Marcello Seclì, nel chiostro dell’antico Convento dei Domenicani, già sede del Municipio ed oggi di proprietà della Provincia, e la consueta mostra artistica dei prodotti dell’artigianato locale. Inoltre, a margine della festa, si sono tenute le presentazioni dei libri “Tiesire tiesilla” (Il laboratorio), di Ortensio Seclì e Anna Piccino, una raccolta di suggestive preghiere parabitane in dialetto, e “Il Grande Sogno” (anche questo edito dal Laboratorio di Aldo D’Antico) di Daniele Greco, che ripercorre la storia della costruzione di quello che oggi è il Santuario-Basilica della Madonna della Coltura, ideale centro della città e punto di riferimento per tutti i devoti della B.V. Della Coltura.
Queste iniziative, insieme ad una imponente istallazione sacra del pittore Giuseppe Greco, in Via Impero, hanno reso la festa una sorta di happening culturale. Da aggiungere, in coda ai festeggiamenti, martedì 29, in Piazza Umberto I, il Concerto della Fanfare dell’Arma dei Carabinieri, con l’iscrizione dell’Arma all’Albo d’onore della Compagnia della Coltura.
IL COMITATO FESTA
La festa della Protettrice di Parabita non sarebbe una delle più interessanti e grandiose della provincia di Lecce se non ci fosse, dietro alla manifestazione, la macchina organizzativa di un agguerrito Comitato, a condurre la festa stessa a destinazione, vale a dire verso il buon esito finale.
Il “Comitato Festa Patronale”, vero promoter della tre giorni parabitana, in collaborazione con il Comune e con la Confartigianto Imprese, Sezione di Parabita, riesce, grazie all’impegno e ai sacrifici dei suoi componenti, a creare ogni anno delle attrattive diverse, per la gioia dei concittadini e di tutti i visitatori che da ogni parte accorrono a Parabita.
Il Comitato è presieduto da: Don Angelo Corvo, parroco della Chiesa di San Giovanni Battista, Padre Francesco La Vecchia, Rettore della Basilica Santuario Madonna della Coltura, Adriano Merico, Sindaco di Parabita e dal dott. Gaetano Panese, ed è composto da: Antonio Camisa, Salvatore Cataldo, Piero Camisa, Alessandro Conte, Silvio Laterza, Benito Leo, Giuseppe Leopizzi, Stefano Martignano, Anna Piccino, Ortensio Seclì, Luigi Seclì e Piero Solidoro. Sull’opuscolo della festa, che il Comitato distribuisce nell’occasione, quest’anno, troviamo il Saluto di Gaetano Panese, Presidente delegato del Comitato, del Sindaco Adriano Merico, di Fra Francesco La Vecchia OP e di Don Angelo Corvo. Poi, un intervento degli Agricoltori di Parabita, dei quali la Madonna della Coltura è la speciale patrona, uno scritto dei Commercianti di Parabita e uno degli Artigiani: con queste tre categorie, sono così rappresentate quelle arti nelle quali Parabita da sempre eccelle. Inoltre, una pratica cartina della città per orientarsi fra le strade della festa.
Il Comitato Festa, inoltre, pubblica il libro dedicato alla Madonna della Coltura, giunto alla sua settima edizione, le cui copie sono disponibili presso la sede del Comitato, in via Vittorio Emanuele II, 2, presso il Santuario e presso l’Archivio Storico Parabitano, in Via Scorrana 5.
IL CENTRO STUDI LA CUTURA
All’interno del Santuario Basilica, si è costituito il Centro Studi “La Cutura”, che raccoglie tutti i materiali e i documenti relativi a questo antichissimo culto della Madonna della Coltura. Questo Centro è erede di una lunga tradizione di studi sulla Madonna parabitana, che ha visto impegnati moltissimi storici fin dal secolo scorso nell’ambito nelle ricerche di matrice storica, religiosa, antropologica e linguistica sulla SS. Vergine della Coltura.
Il Comitato di Redazione è composto da: Padre Francesco La Vecchia, Mario Cala, Aldo D’antico, Ortensio Seclì, Aldo de Bernart, Giovanni Giangreco e Giuseppe Leopizzi. Dal 2001, viene pubblicato un libro “La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizione”, che raccoglie una interessante mole di interventi di carattere scientifico, a servizio non solo degli addetti ai lavori ma anche degli amatori e di tutti i devoti della Matonna Noscia, come viene affettuosamente invocata dai parabitani la Vergine “Tutta Santa”.
Nel volume di quest’anno, stampato dalla Tipografia Martignano, troviamo: Fra Francesco La Vecchia OP con “Fare festa a Maria, per far festa all’uomo”, Mario Cala con “Gli occhi della Vergine della Coltura.Profanazione con sfregio… o finezza d’artista?”, Aldo D’Antico con “Sancte Marie de Coltura”, Daniele Greco con “L’edicola votiva della Madonna della Coltura”, Francesco La Vecchia con “Da tempo remotissimo, ognor di nostre mura, sei tu la guardia vigile, Vergin de la Coltura. La musica a servizio del canto religioso popolare”, Ortensio Seclì con “Due cantori della Madonna della Coltura”, Aldo de Bernart con “San Francesco di Paola-protettore di Parabita”, Ortensio Seclì con “Una querelle per un patronato”, Daniele Greco con “Il grande sogno”, Aldo D’Antico con “Storria t’a Matonna t’a Cutura”, Paolo Vincenti con “Oggetti donati al Santuario fra il 1928 e il 1930”, e infine una “Tradizione Sul ritrovamento miracoloso della Immagine di Maria SS. della Coltura protettrice ugualmente principale di Parabita”.
Ricca di eventi civili e religiosi, questa festa antichissima non finisce di stupire e di affascinare tutti coloro che convengono nella “Città delle Veneri”, Parabita, una città ricca di “Storia Cultura E”, come recita il titolo di un dvd recentemente pubblicato dall’Associazione “Progetto Parabita”, una città scrigno di tante bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali, ma sopra ogni altra cosa, la città della Madonna della Coltura.
Fonte: Paolo Vincenti, L'Ora del Salento
www.info-salento.it Flavia Vizzari - http://artevizzari.altervista.org