EMI, Leoni-Sceti in Italia per illustrare le nuove strategie

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Frida07
00lunedì 10 novembre 2008 09:16

Elio Leoni-Sceti, nuovo amministratore delegato della EMI, è impegnato in un tour mondiale di presentazione che lo vedrà approdare nei prossimi giorni anche a Milano: lo scopo della visita è di illustrare allo staff della filiale italiana le nuove strategie e la nuova organizzazione della casa discografica, articolata in tre aree di business dedicate rispettivamente alla “nuova musica”, al catalogo e ai servizi musicali.
Sul fronte dell’A&R l’assetto è già definito da tempo (vedi News), con Nick Gatfield ad occuparsi da Londra dell’ufficio artistico per il Regno Unito, l’Irlanda e il Nord America e Billy Mann a coordinare da New York il resto del mondo. La responsabilità del catalogo, curato ad interim da Stephen Alexander (un manager di Terra Firma), passerà da dicembre nelle mani di Ernesto Schmitt, già senior VP of strategy and business development della EMI tra il 2001 e il 2002 e attualmente in forze a DSG International, secondo rivenditore di elettronica di consumo in Europa che gestisce nel Regno Unito i marchi Dixons, Currys e PC World. La divisione servizi musicali sarà invece diretta da Ronn Werre e si occuperà di vendite fisiche e digitali, sviluppo commerciale, branding e sincronizzazioni/licensing (le aree già curate da Werre), con l’obiettivo di sviluppare in futuro anche altri servizi per conto degli artisti EMI e di altre società musicali. Come Gatfield e Mann, anche Schmitt e Werre riporteranno direttamente al giovane Leoni-Sceti (42 anni), che alla carica di ad di Emi Recorded Music aggiunge ora anche quella di presidente. La sua nuova strategia, secondo quanto anticipa il sito Billboard.biz, si concentrerà su quattro obiettivi principali: attenzione primaria al consumatore, innovazione, rafforzamento del rapporto tra artisti e fan, sviluppo dell’area digitale (da dicembre sarà operativa la nuova piattaforma EMI.com).
La EMI arriva a questo appuntamento rinfrancata, avendo incassato nel semestre che si è chiuso il 30 settembre un risultato positivo: 59 milioni di sterline di profitto al lordo di interessi, tasse, svalutazione e ammortamenti, contro i 14 milioni di deficit dell’anno precedente. L’avanzo di bilancio, ha spiegato Leoni-Sceti, è da imputare principalmente a una drastica riduzione dei costi, a un calo nei resi di cd invenduti (ora inferiori al 20 %) e alle vendite eccellenti dei nuovi dischi di artisti come Coldplay e Katy Perry. Grazie alle vendite di musica digitale (102 milioni di sterline, + 37 %) e nonostante la flessione della domanda di cd (- 3 %, -12 % negli Stati Uniti), i ricavi sono cresciuti a 482 milioni di sterline, mentre il cash flow ha superato i 200 milioni di sterline. “La EMI non è assolutamente in bancarotta, anzi non è mai stata in una situazione finanziaria altrettanto solida”, ha assicurato Leoni-Sceti. “Tuttavia”, ha aggiunto, “ci troviamo ancora nelle primissime fasi della sua rinascita e la strada che abbiamo davanti non sarà né facile né senza ostacoli”.



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