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La Chinese democracy dei Guns N’ Roses tra amore e follia

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2008 09:29
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11/11/2008 09:29
 
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ROMA (10 novembre) - I temi trattati nell’atteso Chinese democracy dei Guns N’ Roses (in uscita il 23 novembre su CD, digital download e vinile) sono amori finiti, solitudine, follia del mondo moderno e lasciano intendere che stavolta il leader Axl Rose abbia usato con maggiore impegno la sua penna. Il brano Madagascar, supportato da corni ed archi (gli arrangiamenti orchestrali sono dell’italiano Marco Beltrami), ospita dialoghi tratti dal film Mississippi Burning - Le radici dell’odio, frasi estrapolate dal sermone di Martin Luther King Why Jesus called a man a fool e dal suo celebre discorso del ‘63 I have a dream. Altra citazione appare in Catcher n’ the rye (titolo originale del libro di Salinger Il giovane Holden) che nei versi fa riferimento a Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon. Proprio da questo brano è stato estromesso, a sua insaputa, il chiarrista dei Queen Brian May, che sul suo sito ha diplomaticamente scritto: «E’ un peccato, ci ho lavorato molto ed ero orgoglioso del risultato. Ma posso capire che Axl voglia avere un album che riflette il lavoro con i membri attuali della band. Ho i missaggi delle tracce su cui ho suonato le mie chitarre, ma, per rispetto a lui, rimarrano segrete». E’ l’ennesimo caso di collaborazioni finite male. Nel disco abbondano infatti parti suonate da musicisti che non appartengono più alla formazione odierna: il velocissimo chitarrista Buckethead se ne è andato così come Robin Finck dei Nine Inch Nails e Dave Navarro (ex Jane’s Addiction e Red Hot Chili Peppers) e solo a pubblicazione definitiva si renderà comprensibile il ruolo dei tanti personaggi che si sono avvicendati in studio.

A onor del vero non si tratterà della ricomparsa di una band che diserta la scena da diciassette anni come è stato annunciato, ma del ritorno del singolo Axl Rose (e una squadra di musicisti al seguito) che fino ad oggi non ha fatto che dedicarsi al disco. Non è tanto lui, dunque, a creare aspettative, quanto il tempo che ha speso ad assemblare il progetto Chinese democracy: quindici anni di gestazione e oltre tredici milioni di dollari per la realizzazione. Il motivo? Problemi personali, problemi con l’etichetta discografica, problemi legali, continue defezioni dei musicisti scelti, uniti al caratterino del cantante che, si sa, è affetto da perfezionismo maniacale e al Village Recorders di Los Angeles ci ha impiegato cinque anni solo per rodare le parti di batteria.
Il risultato è un album di quattordici tracce, da lui co-prodotte insieme a Caram Costanzo (al lavoro sugli ottimi No Code dei Pearl Jam e Evil Empire dei Rage Against the Machine), più cimelio che primizia perché chi ha seguito i Guns N‘ Roses post-scissione già conosce buona parte della proposta.

Le canzoni sono state affinate nel sound e negli arrangiamenti, ma erano state provate nei concerti e sono reperibili sul web, i fan le hanno addirittura coverizzate, hanno già tirato giù tablature e testi. Inoltre Shackler’s revenge è stata inserita nel videogioco Rock band 2 e If the world (inedita chitarra flamenco e andamento funky) è apparsa sui titoli di coda del film Body of lies, lasciando poco all’immaginazione.

La prima traccia ufficiale Chinese Democracy, segnata da un’introduzione epica, un riff incisivo e la voce raschiata di Axl alla ribalta, è stata accolta positivamente dal pubblico e pur non essendo tipicamente radiofonica si è rapidamente piazzata all’ottavo posto nella classifica dei singoli Mainstream Rock, miglior debutto dopo la fortunatissima Don’t cry. Sorry ospita invece la voce di Sebastian Bach, frontman dei vecchi Skid Row, Street of dreams (conosciuta come il titolo The blues) è una piano ballad pseudo November rain, Rhiad and the bedouins vira al metal, mentre sui brani I.R.S., This I love e Prostitute hanno la meglio Better, prossimo papabile singolo, e There was a time, canzone fra le più apprezzate dagli internauti: dura oltre sette minuti e lascia ampio spazio al virtuosismo chiatarristico di Buckethead, il quale sbroglia un assolo di quasi due minuti

Ad un primo ascolto Chinese democracy è più vicino al regno di Use your illusion che a quello di Appetite for destruction, e anche se non sembra spiccare per originalità, come ha detto Slash, ex chitarrista storico dei Guns: «E’ bello riascoltare la voce di Axl Rose» e sentire chitarre portanti, ormai rare anche nel terreno dell’hard rock. Questo dovrebbe essere il primo capitolo di una trilogia che si concluderà nel 2012 e che vedrà nelle fasi successive un maggiore uso dell’elettronica. Se le vendite non andranno bene, è prevedibile una futura reunion che nessuno del nucleo originario si è sentito di escludere categoricamente.



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